martedì 6 dicembre 2011

Errori e spropositi, ovvero Dell'ereditarietà dell'apprendimento tardivo

La BB, cinque anni quasi sei, sta imparando da sola a scrivere al computer. Mentre ero impegnata al Community Center per la mia seconda dose settimanale di lezioni di cinese, la fanciulla, in vacanza forzata, ha provato a mettere su carta (ops, su file) quello che abbiamo fatto insieme.
Qui di seguito un distillato del titanico sforzo.
- falalalala lalalala cara mamma grazie
- oghi sonoandata al mercato dei fiori e ogi o fatoic honpiti a caza
- e stata la bb a fareichopiti dichineze
- e la mamma eandata a chnpahhare gatto a la zilo
- papanonafato i chonpiti
- perononsochozasocrivere
- ogi papa cercaditornare
- cao la bb
- lia fa lesionedichineze chon me
- o 5 ani
- BIGGIGOCI CIGAAILASASOGONTI
- CIGUOZFALANLIPINGUOTAOSELHOSHZLIZLILI

Risulta piuttosto evidente che ha ancora notevoli carenze grammaticali, serie difficoltà nel distinguere i suoni delle tre lingue e molte incertezze nella separazione delle parole in italiano e cinese (ancora non si cimenta a scrivere in inglese), ma ritengo superfluo angustiarsi adesso, a tre mesi dall'inizio della scuola.

Quello che preoccupa è che ha telefonato in Italia, al cellulare, alle tre e quarantacinque ora locale. Dopo tre tentativi, la povera NonnaMimmi ha risposto. Sono rimaste al telefono tre minuti e ventinove secondi. Non ho idea di cosa si siano dette, ma la BB sembrava piuttosto soddisfatta della sua impresa.

La BB ha imparato a telefonare con skype, e nonostante sia stata bonariamente redarguita non ha ancora ben chiaro il concetto di fuso orario. Però confido che col tempo lo capisca.

Invece temo sia superfluo sperare che la NonnaMimmi impari a spegnere il cellulare quando va a dormire.

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