lunedì 5 dicembre 2011

Mani fredde, cuore caldo

Le finestre sono appannate, e quando sposto la tenda una goccia di condensa scende incerta lungo il vetro e lascia una scia trasparente.

Il vento punge la faccia e le mani mentre allaccio la bici al palo e ficco in borsa il giornale che non avrò tempo di leggere, né voglia, forse.

In casa dell'Amica Francese c'è profumo di torta e caffè, e vogliamo prendercela comoda, ma dopo un'oretta usciamo verso TaiKangLu, perché Esse, mamma delle AASisters, è arrivata da un mese e non ha ancora fatto la turista, e vogliamo mostrarle un po' della nostra Shanghai.

In questa gelida mattina di dicembre Tianzifang è quasi deserto, anche se la luce è bellissima e c'è aria di festa, e non basta entrare in tutte le bottegucce per prendersi un po' di caldo, dal momento che la maggior parte non è riscaldata. Però mi piace guardare ancora tutte le ciotole, gli uccellini di ceramica, le borse di stoffa, le sciarpe e le piastrelle di smalto, le cartoline, i qipao, le bacchette colorate, i ventagli, le scatole, le bamboline le collane e mille cianfrusaglie, perché anche se le ho già viste dieci volte c'è sempre qualcosa di nuovo, sempre qualcosa di nascosto da scovare.

Camminiamo nel freddo fino a XinTianDi, e ci fermiamo a mangiare da M and J, ristorante italiano pieno di orientali al 156 di Xing Ye Lu, perché siamo stufe del cibo cinese e abbiamo un po' di nostalgia, e le fettuccine con pancetta e piselli e funghi sono buonissime.
Stiamo così bene che quasi ci scordiamo l'ora, e ci tocca correre un po' per tornare a casa dalle cucciole.

Qualcuno dice che il tempo non passa, a stare senza lavorare.
Io sono di altro parere.

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