Alle
sette e mezzo del mattino l'aria è frizzante, e i movimenti ancora
lenti. Le foglie cadono dondolando e lo spazzino sembra aspettare che
tocchino terra prima di muovere la sua scopa di rami secchi. Un gatto
sta immobile sulla finestra e guarda fuori sbadigliando. Il solito
vecchietto con gli occhiali sta immobile come il gatto sulla panchina
e legge il suo minuscolo libretto senza mai girare le pagine. Forse
in realtà dorme, non legge.
Quando
corri, alle sette e mezzo del mattino, senti l'odore dell'umidità
della notte ancora nell'aria e il tiepido calore del sole d'ottobre
che scalda la pelle.
Capita
che incroci un uomo che corre anche lui, come te, e vi guardate senza
salutarvi ma con una specie di solidarietà silenziosa. E mentre
corri vedi una donna che cammina, con le scarpe nere e i lacci rosa,
e i capelli in tinta, e lei ti saluta e poi la rivedi, al secondo
giro, e ti saluta ancora e sorride, e un vecchio con una maglietta
con su scritto Ya
ba da
che fa allungamenti e si massaggia le braccia, e una ayi che porta a
spasso due cani che annusano intorno.
Quando
corri, alle sette e mezzo del mattino, che non è mica tanto presto, le sette e mezza, e hai lasciato a casa una
WonderMum che intreccia i capelli della Gabbianella, beve caffè e
scrive memorie (è un vizio ereditario) e per la strada un WonderDad
che passeggia con passo lento guardando le ginkobilobe (una delle
piante più antiche del mondo, dell'epoca preistorica, originaria
proprio della Cina, mica balle), mentre corri davvero, dopo le corse
metaforiche della mattina, senti il cuore leggero e ascolti il tuo
respiro senza pensare a niente, anche se di cose a cui pensare ne
avresti parecchie. Oppure pensi a delle cose che non dirai a nessuno,
perché anche i pensieri, certe volte, come quella corsa lì della
mattina, sono solo tuoi.
Quando
corri capita che calpesti le foglie secche, e senti il rumore sotto
le scarpe, e poi magari una foglia vola via e capisci che era una
farfalla. Nulla è come sembra. Per esempio, se dalle foglie si
alzano le mosche capisci che anche quelle non erano foglie.
E
tornando a casa vedi una ragazza di circa quindici anni che sta
imparando ad andare in bicicletta, e una donna l'aiuta tenendogliela
ferma, e lei ci prova a pedalare ma dopo due metri mette giù i piedi
e deve ricominciare, e tu pensi che in fondo, allora, c'è ancora
speranza che il Gatto Selvaggio impari anche lei ad andare senza
rotelline.
E
quando hai corso finché non hai più fiato, consumando tutti i
minuti della tabella magica, quella tabella che la devi fare proprio
com'è scritta altrimenti non vale, quando arrivi davanti a casa e
devi proprio entrare, ché ormai quei ventiquattro minuti li hai corsi
tutti, quando sei davanti alla porta di casa, allora, anche se
vorresti correre ancora un po', ti togli le scarpe e le lasci
nell'armadietto, fuori, insieme ai pensieri solo tuoi, così sono
pronte per domani.
Ho smesso di correre!
RispondiEliminache fai ora, cammini? ;)
EliminaNo, mi son data alla Zumba, è troppissimo divertente!
Eliminaah, che bella soddisfazione!!! l'hai usata per davvero la mia tabella! adesso, sì insomma, prossimamente, la inizierò anch'io!
RispondiEliminaBacio
l'AleS
eccerto che la uso!
Eliminaveramente la prendo un po' più calma, che quattro settimane son poche, per me che non faccio sport da sei anni. Però è il mio riferimento.
ce la posso fare! e se posso io, puoi anche tu, cara ;)
A me invece hai fatto tornare la voglia! Il caldo-caldo è finalmente finito, forse è la volta buona che mi rimetto in moto... "te fù savél" :)
RispondiEliminavai vai vai
Eliminanon è tanto la corsa in sé, ma il momento!
Bel post. Sono le stesse sensazioni di estraneamento che provo io quando vado a nuotare, che si concludono con la stanchezza massima, che dà soddisfazione da tanto che è liberatoria.
RispondiEliminaMa 'Ya ba da' che significa?
quella stanchezza lì è bellissima.
Eliminaya ba da? non ho idea. sarà un urlo di guerra ;)
aggiungiu BA DU' e sei Fred Flinstone
EliminaTi stimo infinitamente! Io alle 7.30 non so neanche come mi chiamo.
RispondiEliminahaha! pensa che mi era balenata l'idea di svegliarmi prima, tipo alle sei, quando c'era molto caldo.
Eliminama è stato un attimo. poi sono rinsavita
Le 7 e mezza è l'ora perfetta. Ma di sera :-)
RispondiEliminaIo alterno palestra e corsa. Un consiglio (se posso!): evita i mucchi di foglie, specie quelle che ronzano.....
alle sette e mezza di sera sono di nuovo di corsa, ma per la cena.
Eliminaorari mammeschi...
mi è piaciuta molto l'immagine delle foglie e delle mosche...vedo che anche in Cina capita di essere talvolta 'fortunati'...
RispondiEliminaevito scientificamente tratti erbosi o fogliuti. al massimo, salto via le barre rallentatrici.
Eliminala passeggiata dopo la corsa vale la corsa intera
RispondiEliminadura solo due minuti, però, la mia :(
Eliminaè davvero liberatorio, correre.
RispondiEliminayesss!
Elimina...quindi..."pappeschi" :-)
RispondiEliminaSo cosa vuol dire, anche se la mia mensa è più ridotta.
grande o piccola, sempre mensa è!
EliminaQuanto mi piacerebbe! Solo in via teorica...neanche se mi inseguisse una tigre correrei, l'affronterei: avrei più possibilità!^^
RispondiEliminamannò, la tigre ti si mangia in fretta, te lo assicuro!
EliminaMi si mangia prima se provo a scappare te lo assicuro!^^ E poi, comunque, morire come cibo per tigri (si, basto per più di una) sarebbe onorevole!^^
Elimina