Va' che
bella idea, questa qui della Feltrinelli, che tu porti un libro usato
e loro ti danno in cambio cinque euro.
Cinque euro
sono una cifretta, vero, con i tempi che corrono.
Anche se
poi c'è l'inghippo, che puoi spenderli solo lì e solo se spendi
altri venti euro, e allora non è che proprio ti danno cinque euro,
ti danno uno sconto, la verità.
Comunque
meglio di niente.
Un libro al
giorno, però. Ah, ecco. Mi sembrava strano che uno va lì con un
cartone di libri vecchi e loro gli danno una vagonata di sconti. Dal
12 al 14 aprile vuol dire tre libri. Quindici euro. Van mica in
rovina, eh.
Vabbè,
comunque a me va bene lo stesso, ché tanto non ho mica molti libri
da portare, cioè di quelli che non voglio più e preferisco un buono
sconto da cinque euro. Pochi direi. Anzi veramente forse nemmeno uno.
Perché io
sono di quelle che non butta i libri, non si sa mai. Un libro non si
butta.
Non si
presta neanche, la verità. Io, salvo rare rarissime eccezioni, non
presto.
È che
trovo assolutamente veritiera quella cosa letta chissà dove, una cosa medievale di uno che ci teneva, ai suoi libri, che dice
così
Librum meum
non praestabo
si
praestabo non habebo
si habebo
non tam cito
si tam cito
non tam bono
si tam bono
perdo amicum
ergo nolo
praestare librum
che in
soldoni vuol dire che c'è sempre una buona scusa per non prestarlo,
un libro*.
Se proprio
c'è un tipo che ti sta antipatico magari glie lo regali, giusto per togliertelo di torno (il libro, ma anche il tipo, dopo), ma chi conosci che ti
sta così sulle balle da regalargli un libro che non ti piace?
Comunque il
libro non si butta.
Al limite
non si legge, ecco. Sai quanti libri ho cominciato e poi lasciato lì.
Non inorridite. Una volta no, una volta me ne facevo un punto
d'onore, di leggere un libro fino all'ultima riga, se anche non mi
piaceva niente. Arrivavo in fondo e dicevo Non m'è piaciuto,
questo pallosissimo libro. Il che non cambiava di molto
l'opinione che ne avevo mentre lo leggevo.
Ora no. Ora
ho deciso che ho troppo poco tempo per leggere anche quello che non
mi piace.
Eddài, non si può fare l'impossibile.
Ci provo, eh, vado avanti un po' pensando che magari migliora, spulcio qualche frase qua e là nelle pagine avanti, ma se non va lo mollo lì, e tanti saluti. Nessun rimorso.
Eddài, non si può fare l'impossibile.
Ci provo, eh, vado avanti un po' pensando che magari migliora, spulcio qualche frase qua e là nelle pagine avanti, ma se non va lo mollo lì, e tanti saluti. Nessun rimorso.
Però non
lo butto, eh. Sai mai che fra qualche anno lo riprendi e finisci di
leggerlo, e magari ti piace anche.
E quindi
non ho molti libri di cui liberarmi.
Veramente
alcuni sono anche doppi, ché quando abbiamo unito le nostre vite,
anime e corpi e cervelli, ci siamo portati dietro una certa quantità
di volumi, e, se proprio non per affinità, almeno per la legge dei
grandi numeri capita che qualcuno ci sia, di doppio.
Epperò
vorrai mica dare via quelli lì. Il mio o il suo? Uh, meglio tenerli
va', se non altro per scaramanzia.
Però
pensandoci bene uno almeno ce l'ho, che non so come sia arrivato in
casa ma l'ho visto di recente, impilando tutti i libri arrivati da
Shanghai, cercando di fare spazio sugli scaffali, e me lo son visto
lì e chissà da quanto tempo c'è, e son rimasta un po' stranita e
mi chiedevo Me lo sarò mica comprato da sola? Che me l'abbia
regalato qualcuno? Che l'abbia comprato il Bighi, a mia insaputa?
Comunque, quel Fabio Volo lì che quando lo vedo mi si incrociano le
fosche pupille lo mollerei volentieri, per cinque eurini.
Poi leggo
meglio, lì nel sito della Feltrinelli, e dicono che i libri usati
serviranno per progetti di
alfabetizzazione e corsi di italiano per stranieri.
E allora
penso che forse quel libro lì di Fabio Volo non gli serve mica, alla
Feltrinelli.
Non si può fare l'impossibile.**
Non si può fare l'impossibile.**
*Per
chi si tormentasse all'idea di non sapere esattamente cosa dice
questo detto latino e maledicesse di aver frequentato l'Itis Marconi
anziché il liceo classico, sappia che è molto più pratico saper
cambiare una presa mettendo i fili al posto giusto. Anche perché dei
detti latini, compreso il titolo altezzoso di questo post, si trova
sempre la traduzione, su google.
**Comunicazione
di servizio per i sostenitori di Fabio Volo: questa è una frase
evidentemente ironica, e potete pure accusarmi di essere invidiosa
del suo innegabile quanto inspiegabile successo editoriale, ma i
gusti son gusti, e quel libro là non è di mio gusto, ecco.
condivido in pieno! Mollo li i libri a metà che non mi piacciono ma non li butto. Confesso di aver regalato alle biblioteche diversi libri da ragazzine quando le mie figlie sono cresciute, non tutti però; e diversi libri economici di mia madre quando ci ha lasciato. Appoggio l'idea di baratto per Fabio Volo, anche se mi sta simpatico non credo riuscirei a leggere uno dei suoi libri...
RispondiEliminail baratto sì che è una bella idea.
Eliminauna pratica ormai in disuso.
adesso che ci penso, ho anche dei libri di cucina mai aperti ;)
Io non riesco a dar via i libri, neanche per una buona causa. E poi, si, succede anche a me di prendere un libro e non riuscire proprio a leggerlo. Poi magari dopo anni lo riprendo e mi ci immergo. E poi anche no. E ho passato anche quella fase del "devo leggerlo magari è interessante". Adesso no, se non mi prende, stop. Fabio Volo? Mai letto, ma non per snobismo o altro. Non mi ispira. Però leggo anche cose tipo i Diari del Vampiro o la saga di Twilight. Quindi non che ne faccia una questione di "qualità" secondo i criteri di chissachi. Sono le mie scelte. Secondo criteri che non sono ben chiari nemmeno a me ;) Ecco...si, anche in base alla copertina.
RispondiEliminaio ho comprato un sacco di libri perché mi piaceva il titolo...
EliminaSolo diventando MOLTO adulta ho imparato a concedermi di non finire un libro e anche di leggerne più di uno contemporaneamente, chissà perché...forse la rigida educazione scolastica del liceo classico? non saprei, voi cosa ne pensate? e pensate che sia sbagliato farlo?
RispondiEliminaFabio Volo: non l'ho mai letto ma le citazioni che trovo qua e là non mi inducono a leggerlo...
Mila
anche io ho un libro sul comodino, uno in sala e uno in borsa. letture diversificate a seconda del momento!
EliminaSai che io ho iniziato a prestare i libri e a non prendermela se non me lo restituiscono... spero che lo prestiono a loro volta e trovi nuova vita altrove. Io invece restituisco sempre i libri. L'anno scorso ho ridato ad un compagno di università un libro che mi aveva prestato nel '94
RispondiEliminahaha, grande gae, anche a anni di distanza ;)
Eliminaio mi sto ancora mangiando le unghie per quel libro che ho dato a un amico pensando che me l'avrebbe restituito, e invece adieu. mai più trovato, quel libro lì.
e anche l'amico, in effetti, non lo vedo più. e quelle rare rarissime volte che mi capita, mica posso fargli le pulci su un libretto...
EliminaIo, accanita lettrice, sostenitrice del "piùtost' che nient', l'è mej piùtost'", invece 'sto attaccamento al libro non ce l'ho. Sarà che ho cominciato leggendo i libri che trovavo per casa, preziosa reliquia che andava conservata e poi resa nello stesso stato in cui veniva presa, pena l'ira funesta di Nonna Beta, ma per me i libri hanno valore effimero.
RispondiEliminaNon è l'averli che mi rende più ricca. E' il leggerli.
Poi è giusto che se ne vadano per la loro strada.
Li regalo spesso, li presto e non mi ricordo poi a chi ho dato cosa.
Però ci sono delle eccezioni, i miei preferiti.
Quelli non si toccano. Si possono guardare da lontano, devono essere rigorosamente messi per autore, in uno scaffale in alto della libreria, me li sono fatta possibilmente regalare così sono in brossura e non in edizione economica (una lombarda con l'anima genovese), tassativamente non in formato digitale.
Se vuoi ti spedisco pacchi di libri non letti, non piaciuti, non chiesti, non voluti, non so bene come siano finiti li e di cui mi libererei senza troppi sensi di colpa. :-)
io i libri che leggo poi il più delle volte li dimentico. per quello ci faccio le orecchie, nei punti che mi piacciono di più, così li ritrovo facilmente.
Eliminai libri senza orecchie son quelli "da spiaggia", puro svago che lascia una scia sottilissima.
mica hai libri che trattano della violenza sulle donne afghane e simili? Ne vorrei se possibile :P
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