sabato 18 giugno 2011

Analisi di un periodo no

Se perdi i capelli come dopo la prima gravidanza, ma dall'ultima volta son passati quasi 16 mesi;

Se ti viene da piangere come se ti fosse morto il gatto, ma il tuo primo e unico gatto era una gatta, non è morta ma scappata con un volo pindarico fuori dal finestrino dell'auto in corsa al grido di "libertà" all'incirca 15 anni fa e da allora non l'hai più vista, ma pensi che viva ancora con un marito, diciotto figli e sessantadue nipoti in una soffitta di un casale in una zona non ben precisata della campagna veneta;

Se ti arrabbi come un picchio e urli come un'iguana se le tue bambine hanno costruito la casetta con i cuscini del divano e sparso per la casa pezzetti di cannucce colorate per fare il prato;

Se andare al parco giochi ti strema come fare la maratona di New York;

Se vivere tra gli scatoloni non ti sembra più tanto romantico, e vorresti farli scomparire all'istante;

Se alla sera non resisti alla tentazione di aprire il vasetto di nutella e mangiarla così, a cucchiaini, senza nemmeno un pezzetto di pane, finchè non vedi il fondo del barattolo, ma poi sei divorata dai sensi di colpa;

Se qualche volta ti viene voglia di toglierti le scarpe e in punta di piedi andare via, senza salutare nessuno;

Ecco, forse sei un po' stressata, e un ricostituente potrebbe anche farti bene. Forse, dico.

lunedì 13 giugno 2011

Del diluvio e di altre catastrofi

Festina di compleanno di F, anni 6, compagno di scuola della BB, anni 5 e quasi mezzo.

Cielo nero, ma umore allegro. Appena varcata la soglia del parco giochi, la BB viene accolta dal compagno E, nanetto occhiglauco e biondocrine, che la avvinghia come un polipo e non la molla più. Lei, stranamente, lascia fare. "Lasciala andare, adesso", intima una mamma di passaggio, non necessariamente mamma del nanetto. Quello si gira, abbandona di malavoglia la sua preda e poi con un sorriso alza le braccia e dice "Ma è la mia innamorata!". Lo guardo stranita, mentre la BB corre a salutare altri compagni.

Arriva il festeggiato, consegnamo il regalo, lui lo prende estasiato e va a mostrarlo agli amici. "Che bello che siete venute!" mi accoglie la mamma del neo seienne. "Son venute anche le sue sorelle, volevano vedere com'è la BB, F ne è innamorato da tre anni". Ossignùr.

Appena spente le candeline si scatena il diluvio. L'albero sotto cui ci ripariamo non è molto fronzuto, e non ripara niente. Nei trenta metri che ci separano dalla macchina riusciamo a bagnarci fino alle mutande.

La BB è molto divertita: "Mamma, ci siamo diluviate!". Già, penso io. Ma non mi sembra la cosa più grave di cui preoccuparsi.

Si aggiunga a questo un'ora e mezza di piastra al vento. Anzi, alla grandine. Ho la testa come un'erinni, però in più gocciolo.

lunedì 6 giugno 2011

Zhu Rou Cao Fan, ovvero Ragù alla moda cinese

Da quando ci siamo conosciute l'amica Doris non perde occasione per invitarmi a carpire i segreti della sua personale interpretazione della cucina cinese, magnificandomi ricette facili e di sicuro effetto ma pretendendo in cambio lezioni di cucina italiana.
    Lei non lo sa che casca male, ma io faccio finta di niente e spaccio per tradizionali le ricette più banali che si possano immaginare. Ognuno sopravvive come può, e poi non posso rovinarmi la reputazione prima ancora di averla.

    Allora, mentre io le insegno la pasta con le melanzane (ridete pure, intanto le è piaciuta, e mi ha perfino suggerito di ripetere l'incontro culinario tutte le settimane. Qui credo di non essere stata abbastanza perentoria, sicché si accettano consigli per la prossima ricetta che dovrò insegnarle. Però niente scherzi per piacere). Dunque mentre le mostro come si cuoce la pasta lei mi insegna a fare un sugo che, a suo parere, può essere usato sia per i nudles o il riso sia per la nostra pasta.

    Suggerisco il riso, che fa molto più Cina.

    Quindi, a beneficio dell'Amica di Arbizzano che chiede a gran voce una ricetta cinese facile facile (vai a sapere perché), ho qui pronta la ricetta imparata proprio stamattina.

    Ingredienti

    - riso q.b. (cioè a seconda del numero di persone. Diciamo mezza tazza per i bambini e una per gli adulti. Oddio, dipende anche da quanto è grande la tazza, però)

    - carne di maiale macinata, in quantità variabile a seconda del numero di persone (i cinesi son fatti così, vanno un po' a caso). Il pezzo che usiamo sta in una mano.

    - una carota (grande)

    - tre funghi (Doris usa dei funghi interi disidratati che in Italia non ho mai visto ma non escludo che si trovino date le mie conoscenze in campo culinario, li mette a bagno in acqua calda per mezz'ora e poi usa l'acqua per metterla nel sugo)

    - mezza cipolla

    - due teste d'aglio

    - 4 cucchiai di salsa di soia (che all'aspetto è un po' come l'aceto balsamico, ma non intercambiabile. Forse si trova all'esselunga nel reparto cibo esotico con la scritta soy sauce, o anche in un negozio cinese dove potete chiedere la jiàng yóu, ma in tal caso non mi riterrò responsabile della buona riuscita dell'acquisto)

    - 1 cucchiaino scarso di zucchero

    Procedimento

    Preparate il riso mettendo in una casseruola una parte d'acqua e una di riso, coprite e lasciate cuocere a fuoco lento per venti minuti circa. Incredibile, alla fine dei venti minuti il riso è pronto (cioè non è una pappa informe e non s'è nemmeno bruciata la teglia, il che per me è già un gran risultato).
    Mettete da parte il riso tenendolo coperto.

    Nel frattempo preparate il sugo (qualche ricetta l'ho pur letta anche io, quindi so come ottimizzare i tempi): sminuzzate l'aglio e mettetelo a soffriggere in un po' di olio di noccioline (e qui vi sfido a trovarlo, ha ha. Vabbè, usate pure quello di oliva), aggiungete la mezza cipolla sminuzzata, la carota sminuzzata e i tre funghi sminuzzati (mi raccomando tutti della stessa grandezza sennò non vale. Non vale nemmeno usare il mixer), un mestolo d'acqua (o del sugo dei funghi) e lasciate cuocere coperto per un po' (cinque minuti, via). Unite la carne di maiale macinata (potete anche spezzettarla con il coltello da macellaio come ho fatto io, è anche più divertente, fa molto rumore e i bambini si divertono, sempre che non ci mettano il dito in mezzo. In tal caso, il sugo è rovinato e probabilmente anche la cena, la vista del sangue vi farà venire le stornisie, vi toccherà chiamare i vicini per tenervi le gambe e quando tornerete dall'ospedale vostro figlio non avrà più il dito e voi non avrete proprio più voglia di cibo cinese. Quindi a conti fatti meglio usare la carne già macinata). Mescolate bene e fate cuocere ancora un po' (altri cinque minuti, diciamo).

    Preparate una vinegrette (sto frequentando un'amica francese, non so se rendo) con la salsa di soia e lo zucchero e versatela sulla carne. Aggiungete ancora un mestolo di acqua, mescolate e lasciate cuocere coperto finché l'acqua non si è dimezzata (e ancora il pressapochismo tipico, ti tocca controllare ogni due per tre, in effetti).

    Voilà (amica francese), sugo pronto.

    Presentazione

    Mettete un po' di riso in una ciotola piccola (o grande se avete tanta fame), oppure in un altro contenitore, ché tanto serve solo per dare la forma, pressatelo un po' e rovesciatelo sul piatto ottenendo una semisfera (va' come sono tecnica), fate un buco in mezzo e metteteci il sugo caldo. In alternativa, se proprio la semisfera vi sembra un capolavoro e non volete rovinarla, il sugo lo potete mettere a lato. In tal caso la scenografia del piatto richiederebbe che detta semisfera sia posizionata a lato del piatto, non in centro.

    Procuratevi delle bacchette, altrimenti è troppo facile.

    NB questo condimento si chiama Rou Cao (si legge rou zao) e si usa generalmente con il riso (Fan). La carne può essere di maiale (Zhu Rou Cao Fan), di pollo (Ji Rou Cao Fan) o di manzo (Niu Rou Cao Fan). Niu significa anche bambina, quindi se avete sminuzzato il dito di vostra figlia può andare bene lostesso.

domenica 5 giugno 2011

Nuvole rotte e aggiustamenti casalinghi

"mamma, senti il tempoRale?"

"sì Gatto selvaggio, sono i tuoni"

"e adesso piove?"

"mi sa di sì, senti il rumore."

"è peRchè si sono Rotte le nuvole"

"Come rotte?"

"si sono contRate e si sono Rotte, così è uscita fuoRi l'acqua"

"..."

"peR aggiuttaRle ci vuole lo coch, tanto coch"

Gatto selvaggio è una bambina di quasi quattro anni che parla con la R arrotata, canta Fratelli d'Italia a squarciagola  tutte le mattine e visualizza il cielo come un'autostrada.