La vita di campagna è piuttosto
faticosa, la verità.
C'è
sempre l'erba da tagliare, i rami da potare, le rose e i limoni da
abbeverare, la ringhiera da ridipingere, un muretto da ricostruire,
l'edera da sradicare, senza contare la normale gestione della casa,
tipo dare la cera ai pavimenti, che la nonna ci tiene tanto.
La
Wonder ha sempre cercato di sottrarsi alle varie incombenze
imboscandosi in qualche anfratto del giardino con una sdraio e un
libro, rendendosi di fatto sorda alle più o meno esplicite richieste
di intervento.
La
sordità indotta è un fatto ereditario. Quando legge, la Wonder
riesce ad astrarsi completamente e non sente più niente, esattamente
come il nonno, pur non soffrendo di alcun disturbo reale dell'udito.
Diciamo che si tratta di un meccanismo di autodifesa.
Comunque.
L'altro
giorno l'aria fresca dell'ultima domenica settembrina ha costretto la
Wonder a piazzare la sdraio in un punto del giardino piuttosto
esposto, il che le ha garantito un angolo di sole tiepido, quasi
caldo, ma l'ha per contro messa all'evidenza della nonna Mimmi, presa
dal raptus pulitorio. Terminato il capitolo, la Wonder è stata
cooptata per la pulizia delle grondaie della cappella.
Munita di guanti e palettina si è arrampicata sull'ultimo gradino della scala, vagamente instabile, la verità. E, guardando a turno il tetto e il terreno, ha cominciato a pulire.
La
cappella, che è ancora consacrata, era stata costruita in memoria
della sorellina della bisnonna, morta di appendicite a cinque anni.
Gualdrada, si chiamava. Che per via di nomi, la fantasia dei secoli
scorsi era di molto più fervida di oggi, alla faccia dei vari Kevin,
Maicol, Chanel e Davis.
(E
infatti anche il bisnonno aveva un nome strano, che l'ho scoperto
solo dopo che è morto il nonno, che per inciso si chiamava Cesare ma
tutti lo chiamavano Gino, vai a sapere. E siamo arrivati al cimitero,
in cima alla collina, che pioveva un pioggia sottile e un po' fredda
e il vento piegava gli ombrellini leggeri, e quando hanno aperto la
tomba per metterci la bara del nonno hanno tirato fuori una scatola
di metallo grigio, e l'hanno appoggiata lì di fianco alla lapide
mentre calavano con le corde il nonno, e allora io ho chiesto al papà
che era lì di fianco a me, chiuso nel suo impermeabile blu e gli
occhiali pieni di goccioline di pioggia, gli ho chiesto Cos'è
quella scatola papà? E lui guarda la scatola e mi sembra che si
muova al rallentatore mentre si sistema il cappello che non gli
ripara gli occhiali dalla pioggia leggera, e mi dice quasi sorridendo
Quella lì? Quello è il nonno Celidonio.
Il
mio bisnonno si chiamava Celidonio. Per dire).
Allora,
mentre sono arrampicata sulla scala con la paletta in mano per pulire
le grondaie della Gualdrada, che sono piene di aghi di pino e
terriccio e tutte intasate, mentre con la paletta raschio via quel
po' di muschio e con un legnetto cerco di sturare il tubo, e non è
mica tanto facile perché il tubo ha due angoli che seguono la forma
del tetto e il terriccio si ferma lì e il bastoncino invece è
dritto, e non va molto in giù; mentre sposto la scala e un po' alla
volta faccio tutto il giro e ripulisco tutte le grondaie, e una
scopro che è anche bucata che quasi era meglio se ci restava un po'
di terriccio che magari serviva a tappare il buco; mentre con l'acqua
della pompa faccio scivolare via gli ultimi grumi di terra e sento
quel rumore di sgorgo e dal fondo della grondaia esce la terra e poi
finalmente solo l'acqua, mi viene da pensare, ancora lì appesa sulla
scala, un po' in bilico, a certi grumi che si formano nella testa, e
nel cuore, che magari si riuscissero a togliere raschiandoli via con
una paletta e un po' d'acqua; che forse è perché nella testa e nel
cuore ci sono tanti angoli, e i grumi si fermano lì, e non hai mica
un bastoncino da usare, per sciogliere quei grumi lì, sarà per
quello che è più difficile.
♥ bello... comunque sono aghi di cipresso e cedro (n.d.f.s.)
RispondiEliminafratello saccente
intasano uguale però
Elimina:P
BELLO!
RispondiElimina:*
EliminaVero...semplicemente una riflessione vera!
RispondiEliminagrazie Dany :)
EliminaI grumi della testa e del cuore son matasse ingarbugliate...ed io mi sto annodando:-)
RispondiEliminaSei wonder di nome e di fatto!
a seguire certi fili di pensiero si finisce per non sgarbugliarsi più!
Eliminaciao Cirincia ;)
Eh... Ci sono un sacco di angoli, e poi stretti stretti!
RispondiEliminaE gli scovolini son difficili da trovare.
scovolino, questo sconosciuto
EliminaMeraviglioso!
RispondiEliminaMio papà si chiama Alfredo, ma per tutti (sua mamma per prima) è sempre stato Gianni. Mistero che nonna Armida e nonno Cremolino si sono portati nella tomba.
No, vabbè. Davvero Cremolino?
Elimina