mercoledì 24 agosto 2016

Welcome back

L’aria pesante di umidità ti si appiccica addosso, ti entra nel naso e nella bocca, ne senti l’odore, ti toglie il respiro. Ci hai mai pensato? che l’aria possa toglierti il respiro? Ci impieghi un po’ prima di renderti conto che non è un momento, una sensazione passeggera, una specie di casco integrale che puoi toglierti di dosso.

È il suo modo di accoglierti. Shanghai d’agosto. Umidità 85%, temperatura 35 gradi (percepiti 42), cielo denso, spesso, grigio.
Ci infiliamo nel traffico stipati dentro un taxi, dormo tutto il viaggio di un sonno scomodo, la schiena storta, le gambe intorpidite.

A casa le piante sono morte. Stecchite, secche come solo le piante morte sanno essere. 

Ma sulla porta c’è un pacchetto con dentro un vestito di Michal che lei pensava sarebbe stato meglio a me, sul cellulare è arrivato un messaggio dell’amica Ale e in casa c’è l’aria condizionata, e tutto questo aiuta parecchio nella conversione dell’umore. 

Bentornata, Wonder.

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