lunedì 24 agosto 2015

L'ottantunesimo giorno (madonna come piove)

Piove.
No, non avete capito. 
Piove così tanto che ho avuto l'upgrade, ho la vista lago sul davanti e la piscina nel backyard. Un team di esperti si sta occupando della cosa, perché pare che io non abbia le necessarie autorizzazioni.
Comunque.

Oggi è il primo giorno di scuola. Ho come un dejavù, ma transeat. 
Per portare le bambine alla fermata del pulmino, di fronte alla club house, a circa 80 metri di distanza, abbiamo tre possibilità:
a) percorrere a nuoto la strada
b) chiedere a prestito l'ombrello di Mary Poppins
c) prendere la macchina
Abbiamo solo 4 cuffie e mi ci vuole anche del tempo per gonfiare i braccioli, quindi a nuoto non si può. Quella bagascia di Mary Poppins dice di non avercelo, l'ombrello, che l'ha lasciato a casa che sennò si bagnava tutto. La terza opzione viene quindi scelta all'unanimità, così la buik coraggiosamente recuperata dal Bighi ci sbrodola davanti all'ingresso, dove per fortuna c'è una tettoia che accoglie nugoli di bambini con le divise di varie scuole. 

Puntualissimo, alle 7.43, arriva il pulman delle bambine, faccio appena in tempo a sciorinarle dentro e a raccomandare di sedersi davanti, sennò rischiano di vomitare la colazione, che sono già partite. 
Resto ferma a guardarle andar via, da lontano, salutando con la mano, un saluto in generale sperando che si accorgano che sono ancora lì, perché in realtà non le vedo, le mie cucciole, sprofondate nei sedili dietro gli ombrelli di altri genitori.
Le guardie stanno immobili, sotto i berretti neri e le cerate nere, con la pioggia a rigare la faccia.

Ecco, sono andate.

Libera dopo 80 giorni (che a pensarci, qualcuno ci ha fatto delle imprese, in quel tempo lì).
E piove che dio la manda.

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