Sono
morta.
Devo averlo pensato, mentre mi trasportano su una barella improvvisata, mentre continuo a svenire e al risveglio vedo solo facce sconosciute, chine su di me, circondate da un alone sfocato. Non provo dolore, solo tanta stanchezza, mi si chiudono gli occhi, e sogno. Sogno una barca che naviga nel cielo azzurro, la vela bianchissima spiegata al vento, e niente intorno. Sole e cielo, e nient’altro. Forse c’è anche il mare, a pensarci bene, ma si confonde con il cielo, è dello stesso colore azzurro. Appena apro gli occhi, vedo figure affaccendarsi intorno a me, ma è come se stessi guardando un film, non sento le voci e l’immagine è sbiadita, come avvolta in una nebbia.
Devo averlo pensato, mentre mi trasportano su una barella improvvisata, mentre continuo a svenire e al risveglio vedo solo facce sconosciute, chine su di me, circondate da un alone sfocato. Non provo dolore, solo tanta stanchezza, mi si chiudono gli occhi, e sogno. Sogno una barca che naviga nel cielo azzurro, la vela bianchissima spiegata al vento, e niente intorno. Sole e cielo, e nient’altro. Forse c’è anche il mare, a pensarci bene, ma si confonde con il cielo, è dello stesso colore azzurro. Appena apro gli occhi, vedo figure affaccendarsi intorno a me, ma è come se stessi guardando un film, non sento le voci e l’immagine è sbiadita, come avvolta in una nebbia.
Nella
gamba sinistra si apre uno squarcio, ma non sanguina, stranamente; la
carne viva e l’osso del femore hanno uno strano colore, diverso da
quello che mi sarei aspettata. Sembra la pancia squarciata di un
pesce, già ripulita da mani esperte, con la lisca spinale in vista e
qualche brandello di interiora ancora attaccato. Ha anche uno strano
odore, non da pesce, comunque.
In
realtà non avevo mai pensato al colore della carne viva, e al colore
di un femore. Non del mio, almeno. Certo, carne al sangue ne ho
mangiata, ma non è la stessa cosa. Lì il sangue non scorre, e poi
non ci pensi che è proprio il sangue che faceva vivere la bestia che
ti stai mangiando, che scorreva nelle sue vene, che faceva funzionare
il suo corpo. Qui invece di sangue ce n’è. Rosso, di un rosso così
vivo che sembra smalto, tipo Chanel rouge fatal. Da dove
arrivi, non ne ho la minima idea, ma non è cosa che mi preoccupi
granché. Ce n’è anche una sacca piena, è appesa da qualche parte
sopra la mia testa, ma quello non è rosso lacca, sembra più scuro,
più compatto, Chanel rouge noir, per dire.
Svengo ancora. Una grossa signora con un camice bianco mi
schiaffeggia con sistematica metodicità, e con una certa violenza,
anche, ne sento il rumore sul viso come fosse la coda del pesce che
sbatte sul fondo della barca, e ricordo di aver pensato che avrebbe
potuto essere un po’ più gentile, visto il mio stato, ma intanto
non riesco a tenere gli occhi aperti, e mi sento stanca, vorrei solo
riaddormentarmi e tornare a sognare la barca, rivedere i miei piedi nudi con
le unghie laccate inquadrati dall'alto vicino a quel pesce appena
pescato, che sbatte la coda sul fondo della barca.
Sono
morta. Dev’essere così, perché non sento niente quando mi
infilano l’ago nel braccio, e non distinguo il viso degli
inservienti che mi spostano dalla barella al tavolo operatorio. So
che sono in sala operatoria per via di quella luce forte, che penetra
attraverso le palpebre chiuse, o forse ho aperto gli occhi quel tanto
che basta a farmi intravedere un braccio di metallo che termina con
quattro fasci luminosi. Non vedo nemmeno il medico, che arriva
circondato dagli assistenti, ne sento solo la voce, ma lontana, come
se fosse in un’altra stanza, e non capisco quello che dice, mentre
una mano si avvicina al mio volto e mi preme una mascherina sulla
bocca e sul naso. Cerco ancora di aprire gli occhi, ma è uno sforzo
immenso, e tutto sommato non è che ne abbia proprio voglia. È solo
un tentativo doveroso, per così dire.
Ora
sono distesa su un lenzuolo bianco, in una stanza dalle pareti
bianche che non somiglia per niente alla vela di una barca, il volto
bianco come cera. Sono morta.
Finalmente,
mi viene da dire, ma in realtà non provo più niente.
Non
sento più dolore, né speranza, allegria, desiderio, tristezza,
paura. Niente di niente, nemmeno indifferenza. La cosa non cambierà,
lo so.
Sarà lunga da passare,
l’eternità?
___________________________________________
Questo racconto partecipa all'EDS la balena non è un pesce della Donna Camel insieme con
Album di famiglia in un interno – bianco come il bagno nel mese dei lucci
Il soffio della vita
Austinu
Caramelle
Una mano di bianco
Chi s’è mai sognato di mangiare una rondine?
L'agosto del pesce volante e del pettirosso timido
Missisippi
La lista
L’occhio del branzino deve essere bianco
Diffidenza
L'incanutito e la salata immensità
EDS in piccolo
Minnie
La favola del pesciolino bianco e del principe pescatore
Le diottrie del sig. Paolo
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Questo racconto partecipa all'EDS la balena non è un pesce della Donna Camel insieme con
Album di famiglia in un interno – bianco come il bagno nel mese dei lucci
Il soffio della vita
Austinu
Caramelle
Una mano di bianco
Chi s’è mai sognato di mangiare una rondine?
L'agosto del pesce volante e del pettirosso timido
Missisippi
La lista
L’occhio del branzino deve essere bianco
Diffidenza
L'incanutito e la salata immensità
EDS in piccolo
Minnie
La favola del pesciolino bianco e del principe pescatore
Le diottrie del sig. Paolo
ohi ohi bello e triste e tanto bianco-pauroso
RispondiEliminaciao ti accodo subito al mio
ci ho visto un sacco di cose ...tante immagini forti.e il corto rende ancora più forte
ciao
Grazie!
Eliminaspero più triste che pauroso! ;)
É bello e scrivi proprio bene
EliminaÉ bello e scrivi proprio bene
Eliminae se lo dici due volte di fila vuol dire che lo pensi davvero...
EliminaGrazie!
Scrivi bene sai?
RispondiEliminaRiesci a vedere il sorriso a 32 denti, sì? :D
EliminaMi hai fatto prendere un colpo!!
RispondiEliminaDai! pensavo si capisse dall'incipit che era tutto finto... ;)
EliminaOddio, stavo pensando: "dopo i ladri anche un incidente! Sfiga nera..." Per fortuna almeno questo è solo un racconto ma che ben scritto!
RispondiEliminaForse la scelta di scriverlo proprio dopo il racconto vero non è stata felicissima... ma sai, lo spirito spira quando vuole, e l'eds era lì a stuzzicare!
EliminaMi son spaventato serio! Ho pensato ad un incidente mentre andavi a correre! Facciamo corna!!! Comunque bravissima, ci hai spaventati tutti vuol dire che hai raggiunto lo scopo
RispondiEliminaossignur, pure l'incidente no!
Eliminagrazie, l'intento era più intristire veramente. vedremo cosa dirà alla fine la giuria, cioè la giurata, insomma la Donna Camel :)
Oh! Là! Finalmente un pò di movimento. Un po' macabro, ma bel movimento. Incrocio le dita per te.
RispondiElimina:)))
EliminaL'unico errore è lo spoiler nel titolo, ahi ahi ahi :)
RispondiEliminaMannaggia, mi hai beccato!
EliminaNon credo si possa eliminare :(
ma per me il titolo è la parte più difficile, lo cambio in continuazione...
Scritto molto bene... tratto da una storia vera? Perché sarebbe credibile. Se non è tratto da storia vera sei ancora più brava...
RispondiEliminadevo ammettere che lo spunto viene da un episodio realmente accaduto, diciamo una ventina di anni fa.
Eliminaoddio, vent'anni fa. chi l'avrebbe mai detto che sarei arrivata a dire "vent'anni fa" O_o
così adesso sono meno brava... ;)
Noooo dovevi reggere il gioco e che te lo eri inventata... ;)
Elimina(schezo, è comunque molto avvincente)
Concordo con Melusina :-)
RispondiEliminaMa è così grave?
Eliminaeh eh, contento che sei dei "nostri"... e che impatto!
RispondiEliminaGrande uonder!
Vi ho letti per mesi, eh, prima di buttarmi... ;)
EliminaBenvenuta Wonder. Sei entrata spalancando la porta. Ti sai far valere.
RispondiEliminaehi, grazie Pendolante :)
EliminaBellissimo.
RispondiEliminaAttraente.
Incalzante.
In un solo respiro.
Vivo.
Vero.
Brava brava, eh.
Grazie Gina, ci ho messo dei ricordi sparsi.
Eliminacerti ricordi sono anche più veri dei momenti vissuti :)
Complimenti e benvenuta!
RispondiEliminaGrazie! :)
EliminaChe maestria, WomderDida! Brava e benvenuta fra gli EDSari :)
RispondiEliminaWonder, Wonder, non so neanche scrivere.
Eliminawomder...la crasi di wonder e mom. ci sta.
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