È che qui succedono delle cose.
Ché io cerco di assestarmi, di non tossire, porto le bambine a scuola, le vado a prendere, mi commuovo a vedere la Gabbianella che mi saluta sorridente dal pulmino giallo, ascolto racconti interminabili di mattine scolastiche, preparo svogliatamente pastasciutte e cene a base di verdure, faccio la spesa, sistemo casa, vengo travolta da mamme e papà dei nuovi compagni di scuola ma non mi ricordo più i nomi, ascolto radio dj, ho la borsa piena di foglietti con scritto cosa devo fare ma poi non li leggo, perché nonostante la letteratura sia piena, come mi dite, di elenchi straordinari io devo ancora imparare a farle, le liste.
Ché io cerco di assestarmi, di non tossire, porto le bambine a scuola, le vado a prendere, mi commuovo a vedere la Gabbianella che mi saluta sorridente dal pulmino giallo, ascolto racconti interminabili di mattine scolastiche, preparo svogliatamente pastasciutte e cene a base di verdure, faccio la spesa, sistemo casa, vengo travolta da mamme e papà dei nuovi compagni di scuola ma non mi ricordo più i nomi, ascolto radio dj, ho la borsa piena di foglietti con scritto cosa devo fare ma poi non li leggo, perché nonostante la letteratura sia piena, come mi dite, di elenchi straordinari io devo ancora imparare a farle, le liste.
Parlo con
le maestre, faccio lavatrici, mi lascio sommergere da camicie e
magliette dato che il ferro da stiro si ribella, passo
l'aspirapolvere, faccio telefonate, tolgo decorazioni dall'albero di
natale, scommetto che in Cina c'è una farfalla che sbatte le ali a ripetizione perché in casa esplode un uragano ogni due per tre, guido sulle strade tortuose delle torricelle e mi sento un po' come fossi al GP, ché se avessi la mia ducati invece che la ford station wagon del nonno sarebbe pure bello.
Insomma,
cerco di trovare una mia routine, perché senza routine non riesco a
programmare, e se non posso programmare mi sento persa, sono come
quelle mosche rimbambite che girano in tondo e poi finiscono per sbattere
contro il vetro, si fermano un po' lì, ci camminano sopra senza
capire come andare fuori, poi fanno un altro giro in tondo, lente e
fastidiose, e tornano a sbattere contro il vetro.
Però poi
succede che apri la posta elettronica, e ti aspetti di vedere la sfilza di email
di facebook che ti comunica quante persone hanno commentato il link
della tua amica, e in effetti le trovi, però trovi anche un saluto
del MaxDad, uno della Gio, un invito del Community Center, una comunicazione del
Passport Club, gli auguri di Franc del corso di fotografia che
organizza delle uscite per febbraio, sarebbe bello poterci andare,
no?
E mentre
sei lì, collegata a skype perché si apre in automatico quando
accendi il computer, ti arrivano dei messaggi da Shanghai, come va,
come stai, com'è andato il trasloco, e vedi anche la finestrella lì in basso a destra che ti dice chi è online, e ci sono un sacco di persone su skype a quest'ora da Shanghai, e improvvisamente ti ritrovi
là, con la testa, e ti sembra di poter prendere la metro e andare a trovare l'amica francese, e mangiare la crema al cocco e farti dare la ricetta, per un attimo ti sembra di essere là, con il cuore, anche se hai le gambe distese sul divano e i piedi sul
cuscino nella tua sala con sette finestre al terzo e
ultimo piano della casa del cesiolo.
E guardi i
vetri delle finestre, e pensi alla mosca, e anche fugacemente a Kafka
e a quell'insettaccio schifoso, e concludi che no, non corri il pericolo
di andare a sbatterci contro, a quei vetri, non foss'altro perché
son talmente sporchi che quasi non ci vedi fuori.
uff, povera wonder :-(
RispondiEliminamannò, dai. li pulirò, i vetri. prima o poi.
EliminaLeggendo il tuo bellissimo pezzo mi hai fatto tornare alla mente il piccolo principe, la volpe e l'addomesticare come "creare dei legami". I legami ci sono ti devi solo riaddomesticare senza dimenticare troppo in fretta la tua piccola Cina nel cuore
RispondiEliminanon la dimentico, no...
Eliminawonder, come essere normali in un mondo allucinato.
RispondiEliminatu e la tua ducati avete una cosa in comune: l'assetto.
come una ducati in garage. aspetto il caldo, che con il gelo non funziono mica bene
Eliminadatti tempo cara Wonder! mica traslocare vuol dire traslocare il proprio animo ;)
RispondiEliminabeh, forse un po' alla volta si sposta anche quello. però ci mette di più
Eliminahai messo giù l'altra gamba, coraggio, pian piano riprenderai a camminare. Anonimo non veneto
RispondiEliminaeggià. magari inciampo, eh, ma niente paura, mi rialzo
EliminaCalma. Arriverà il momento. E anche una nuova primavera.
RispondiEliminail caldo ci vuole, il caldo!
Eliminaah ah Wonder!!! ti prego non pulire i vetri ché sennò piove! e quanto allo scarafaggio di Kafka immagino tu intenda solo la metafora, perché sei mooolto più carina! con le gambe lunghe, che metterle giù non è tanto facile...a volte.
RispondiEliminabacio
lAleS
ps. ha un tocco di romantico questa nuova veste del blg...
ho pensato alla carta di riso, alle canne di bambù e al centro di gravità permanente.
Eliminala carta di riso mi sembrava un discreto inizio
ci penso spesso a quel momento lì quando arriverà e tu come sempre lo hai descritto benissimo
RispondiEliminagrazie biancume! :*
EliminaAndrà tutto bene.
RispondiEliminaA me questa frase ripetuta dalla mia mamma mi fa sempre tanto bene. Anche solo la frase ecco, per dire.
mimì
mah, ci proverò.
Eliminasui rimedi *omeopatici* sono un po' critica, ma le preoverò tutte...
cos'è il cesiolo?
RispondiEliminahehe, cinas, il cesiolo è il posto dove abito
EliminaUhhh! Che nostalgia!!! Si cura con una bella occhiata avanti, verso il futuro prossimo, identificando un paio di obiettivi (raggiungibili, non troppo complicati). Cosa ti piacerebbe che succedesse nelle prossime settimane? E più avanti? Cosa potresti fare per avviarti in direzione "obiettivi raggiunti"? Cosa ti potrebbe far sentire bene? E così via, un passo alla volta, con sempre ben chiara in testa (e nel cuore) la rappresentazione del benessere. Potresti anche coinvolgere la tua bella famiglia, un impegno preso di fronte a testimoni ha più valore.
RispondiEliminaah, che consiglio.
Eliminalo seguo, ecco. grazie nonna beta
Ma el Bighi.....Alberto insomma........elo sempre al lavoro??
RispondiEliminano, non sempre. spesso
EliminaI ritorni sono così. Un po' va bene, un po' va male.
RispondiEliminaUn po', dopo, passa. Ché, se non passasse, saremmo nei guai.
Un abbraccio,
Morelle
mi ci vuole una trasferta romana, a occhio ;)
EliminaL'invito non è scaduto.
Eliminaquesta sì che è una bella notizia
EliminaVedrai che passerà presto! Intanto fatti qualche scorpacciata di salumi e formaggi italiani anche per me!
RispondiEliminaho già cominciato! non si perde tempo, in certi campi, hehe
EliminaCiao Wonder,
RispondiEliminaarrivo qui da un commento che hai lasciato d Biancume, mi pare di capire che siamo nella stessa fase.. "non me ne volevo andare ed invece eccomi qui"
Tanta comprensione !