giovedì 13 giugno 2013

Di trasformazioni, sparizioni e di altri misteri quotidiani

Da un po' di tempo la Gabbianella, tutte le sere, mi dice la stessa frase. 
Si mette il pigiamino, si infila sotto le lenzuola, beve un po' dal suo bicchiere e aspetta che le dia il bacio della buona notte, con i suoi occhietti tondi allegri spalancati nella penombra.
E poi, assicurandosi di avere il ciuccio in una mano e la moto nell'altra (o la macchinina, la mucca, il telefonino di plastica, l'aereo di carta, o qualsiasi altro gioco in giornata abbia eletto come suo preferito) sussurra a mezza voce È stata una bella giornata, vero mamma?

Ora, se si escludono giornate particolari tipo ieri (festa della Nina in giardino con ben tre piscine), durante le quali la Gabbianella arriva da me trafelata interrompendo il gioco per dirmi che si sta diventendo monto (dice proprio così: Mi sto diventendo monto!), la giornata della Gabbianella è piuttosto ordinaria: sveglia alle sette, colazione, crisi di pianto per vestito, treccine denti pipì, crisi di pianto per le scarpe, passeggiata fino alla fermata del pulmino, scuola, rientro da scuola, merenda, parco giochi se c'è il sole/collage o costruzioni se piove, crisi per vedere PeppaPig mentre le sorelle vogliono vedere Violetta, cena, denti pipì piagiamino. Finita la storia.

Eppure lei, tutte le sere, mi dice È stata una bella giornata, vero?
Che poi non è una vera domanda, in realtà è un'affermazione, seppure con richiesta finale di conferma. E quell'affermazione lì ti fa un po' pensare.

Che magari la tua, di giornata, t'è sembrata una palla, una giornata appesa, con poca voglia di fare in generale e poca voglia di rassettare in particolare, ma poi ti conosci e sai che i letti sfatti ti mettono tristezza e i piatti da lavare fanno disordine, e non puoi semplicemente chiudere la porta per non vedere, come per inciso stai facendo da quattro mesi con quello che era il tuo atelier, la stanza con bagno tutta per te, quello che doveva essere il tuo regalo, un rifugio per ricordarti che anche se hai tre figlie puoi avere un posto per te non solo psicologico, perché se hai un posto fisico solo per te poi trovi anche quell'altro spazio, dentro, mentre adesso quella stanza è diventata un magazzino, s'è trasformata in deposito, lavanderia, stireria, scarpiera, e non riesci più nemmeno a entrarci da tante cose che ci sono perché è diventato un posto dove metti le cose che non vuoi vedere in giro, solo un momento finché non troviamo lo spazio, e poi restano lì perché lo spazio non si trova, non è mica un calzino spaiato, lo spazio, che prima o poi salta fuori, lo spazio o c'è o non c'è, e per fare entrare delle cose devi eliminare delle altre cose, ecco. La stanza tutta per te, per esempio.
E comunque della tua giornata, dopo che hai portato le bambine al campo scuola e te ne sei tornata a piedi, dopo che hai rassettato, dopo che sei andata a prendere le pagelle e le cose in lavanderia, dopo che hai fatto la spesa, raccattato tutte le scarpe (comprese le tue), mangiato gli avanzi un'insalata mista, fatto una lavatrice e magari stirato una camicia (una sola, che fa caldo), insomma non è che ne resti molta, di giornata, prima delle tre e mezza. Nemmeno un po', la verità. Puff! Sparita.

Però, riflettendoci, da quando c'è il sole, cioè da quando non piove più tutti i giorni tutto il giorno, le giornate non sono poi così male.
Perché ti capita di avere voglia di fare una camminata fin su a Castel San Pietro, a vedere la città dall'alto, e la puoi fare, e scoprire che l'aria è così tersa che vedi fino in fondo all'aeroporto.
Oppure ti viene voglia di fare una corsa, e la fai, fino alla diga, a guardare il fiume calmo a destra e impetuoso a sinistra, e togli la musica per sentire il fragore dell'acqua nelle orecchie e chiudi gli occhi per immaginare di essere un sasso e sentire l'acqua addosso.
Oppure prendi un libro e una mela e vai giù in giardino a leggere, ti togli le scarpe e cammini nell'erba fresca, poi ti siedi sulla panchina e leggi finché non hai finito quel libro da 99 centesimi che hai trovato al supermercato, i Tascabili Economici Newton, che una volta avevano quello slogan, 100 pagine 1000 lire e trovavi tutti i classici e anche quelli che non avresti mai letto se non li avessi trovati a mille lire, tipo L'umorismo, Un mangiatore d'oppio, Jettatura o I racconti degli Arabeschi, per dirne qualcuno, e poi avevano smesso di farli, e adesso a rivederli al supermercato a 0,99 euro ti ha messo una strana nostalgia e allora hai comprato Cuore di cane e l'hai letto a piedi nudi in giardino mangiando una mela.

E allora, anche se il tuo atelier è diventato uno sgabuzzino con bagno e la montagna di cose da stirare sta raggiungendo il soffitto, anche se per entrarci devi scavalcare mille mila scarpe nonostante tu ne abbia già eliminate altre mille mila (molte delle quali tue, la verità), anche se stai ad aspettare che l'asciugatrice finisca per piegare la biancheria e sei sempre in crisi di idee quando devi preparare la cena; anche se avresti preferito un aperitivo con le amiche anziché un pomeriggio al campo giochi con conseguente serata di docce e asciugatura capelli e crisi di pianto su una pasta fredda con pomodorini e ricotta; insomma, nonostante la giornata, alla fine dai un bacio alle tue bambine e, prima di socchiudere la porta, guardi la Gabbianella e i suoi occhietti tondi e le dici che sì, è stata proprio una bella giornata. 
Bellissima, amore mio.
E il fatto misterioso è che, in quel preciso momento, lo pensi davvero.

19 commenti:

  1. Ringraziamo i nostri bambini, allora!
    Mila

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  2. tu mi fai sciogliere, sai? tu e le bimbe.
    sciogliere.

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  3. Magie che rendono possibili solo i bambini. Qualche volta. L'AleS

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  4. E cmq come era quella citazione di Kraus ? Ma a pensarci bene Wonder, come può non essere una bella giornata se si ha la possibilità di poter scendere in giardino a leggere un libro con una mela in mano senza nessun altro tipo di preoccupazione ? A volte non ce ne rendiamo davvero conto, ma meno male che ci pensano loro. I bambini, a ricordarcelo...
    L'AleS

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    1. a velte ce ne rendiamo conto anche da soli, a volte ci vuole una spintarella, per vedere le cose belle *nascoste bene*

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  5. è vero, a modo suo, ogni giornata è una bella giornata..ed i bambini che sono così isterici hanno davvero questa sana capacità! bel post

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  6. signora Bighi, da nonna, ti dico GODITI questi momenti, perchè ci sarà un giorno che gli ricorderai con tanta nostalgia. Meno male che da nonna si possono rigodere. Affettuosamente. ANV

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  7. D'accordissimo, su tutta la linea. In quel momento lì la sensazione è che sia stata davvero una bella giornata e tutto quello è successo prima non ha più nessuna importanza.

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  8. che bello questo post(o), brava wonder!

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  9. :) Com'è che i tuoi post mi mettono sempre di buon umore?

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  10. Quanto di più bello potessi voler leggere!

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