domenica 11 marzo 2012

Incubi notturni e ansie diurne

Magari la cena mi è rimasta un po' pesante.
Però era buona. Forse è stato quel pezzetto di moussaka che ho preso alla fine. O i calamari fritti? Forse le polpette di pomodoro. L'insalata greca non penso. Per quanto, adesso che ci penso, mi sono lasciata tentare dalle rondelle di peperone. Ecco, son state quelle di sicuro. Benché anche la crema di melanzane sul pane morbido fosse talmente deliziosa che credo di aver un po' esagerato. Comunque. Giusto per completezza d'informazione, la Greek Taverna si trova al 3911 di HongMei lu, nella villa 1, all'interno di un cortile dove sono radunati alcuni ristoranti e, proprio nel mezzo, un centro Dragonfly dove fanno massaggi rilassanti, energizzanti e dimagranti, oltre ad altre terapie di bellezza estremamente costose. Così se uno esagera un po' con i dessert ha già idea di come rimediare.
E allora sarà stata quella rondella di peperone o chissà che altro, assaggiato nell'atmosfera rilassata di azzurro e di bianco, con le candele accese e il divano lungo e i cuscini, ma stanotte ho fatto dei sogni terribili.
Nel primo mi trovavo improvvisamente su una barca in mezzo a un porto, inseguita da una nave spinta da un enorme camion (mica hanno senso, i sogni) che andava a schiantarsi su una banchina, la gente correva e io mi ritrovavo in acqua ma dovevo nascondermi perché gli inseguitori sparavano, trovavo un salvagente e allora restavo con la testa in mezzo alla ciambella a respirare e a piangere perché non trovavo più le mie bambine. Mi son svegliata un po' sudata.
Nel secondo stavo in un mio ipotetico letto a dormire, e com'è come non è, mi trovavo uno sconosciuto di fianco, ma siccome era un ospite non potevo mandarlo via, l'avevamo invitato noi, ma in quel noi il Bighi era sparito, scomparso dal sogno e anche dal letto, e io ero rimasta con il tipo tra le lenzuola che allungava pure le mani. Sinceramente non so se fosse bello. Ne dubito. Immagino che se avesse avuto gli addominali a tartaruga me lo sarei ricordata, e il sogno non sarebbe stato poi tanto brutto. Mi son svegliata con la gola secca, ho visto il profilo del coniuge completo di orecchio placidamente ronfante sul cuscino di fianco al mio e mi sono un po' rilassata.
Nel terzo mi trovavo a casa mia in Italia, vestita con il mio bel vestito per l'evento del secolo, il matrimonio del Ratto di Calcutta, le nozze dell'erede maschio, l'argomento di conversazione dei prossimi due mesi e dei successivi dieci, l'avvenimento che resterà a memoria d'uomo nelle cronache familiari. Ero già pronta, con trucco e parrucco e un bel vestito che adesso che ci penso era così bello che quasi quasi me lo faccio fare, ed ero vagamente in ritardo, ma solo un po', una cosa che si poteva rimediare, quando succede l'irreparabile.
Le scarpe, prese apposta per quel vestito, le più belle scarpe che potessi desiderare, non mi vanno più bene. Son troppo strette. 
Son cose che capitano, negli incubi. Non so cosa successe dopo, la mia memoria post-onirica si rifiuta di collaborare. Ma le scarpe troppo piccole, quelle sono a stampa indelebile.
Sono quasi sicura che c'entri la nemesi, e quella faccenda là che gli dei puniscono la superbia, l'orgoglio e la vanagloria, oltre ad altri trascurabili vizi, perché dopo quel giorno in cui il famoso scultore ha preso lo stampo del mio piede, proprio il mio, non quello della Zia Checca da Cenerentola, il mio, non quello della zia Sandra normale, il mio, troppo lungo da sorellastra ma che in quella statua ci stava giusto, da quel giorno che il mio piede di bronzo attaccato alla gamba di bronzo della Giuly è andato oltreoceano e la copia di gesso è finita sulla mia libreria, ecco, io del mio piede ci vado abbastanza fiera, e le scarpe col tacco dodici gli stanno benissimo, e quella cosa cosa che all'improvviso diventano strette è proprio un incubo, anche da sveglia.

10 commenti:

  1. E poi li' hanno certi piedini piccini...

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  2. veramente la "fissa" delle scarpe ce l'avevi anche prima ...

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    1. Vero, ma non facevo incubi sulla impossibilità di metterle perché troppo piccole... di fatto succedeva che qualche volta non trovavo il numero (giusto per fedeltà di cronaca, un 40, non proprio un fuori misura)

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  3. Ahahahahahaahhahah, quello della scarpa stretta mi fa sovvenire un aneddoto recente (we appena passato) fra me e mia sorella! Mi compro un paio di sandali con taccole stratosferico nr 37 (io e Cenerentola siamo gemelle) e mia sorella nr 40 se non 41 se le prova: "Hai presente Cenerentola? Ecco, io sono Genoveffa!".
    AmicaBarbara

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  4. abbasso i peperoni, le navi e gli ospiti di dubbia bellezza, evviva l´orecchio ronfante e, ovvio, le scarpe!!! hihihi;) zc,cnrntl

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    1. zc, va' che ci ho messo un po' a capire cosa diavolo vuol dire cnrntl... ho dovuto scriverlo

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    2. hehehehehe =) ciao amorina zc

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  5. tanto per dire, la Greek Taverna e'il mio ristorante preferito (quello in Dong Pi Lu, pero', ma e'lo stesso proprietario...)

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    1. Va' che non so neanche dov'è, dong pi lu. Ora me la cerco su gugolmap. Però la mia acuta intelligenza mi suggerisce che stai anche tu a SH, nevvero?

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    2. e'una traversa di Heng Shan Lu. per intenderci, dove c'e'lo Zapata's. Sono a Suzhou, ridente cittadina di 6000000 di abitanti sul Tai Hu lake e Du Shu Lake... ma adoro Shanghai...

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