venerdì 30 marzo 2012

Pioggia e canzoni

La mia perseveranza nell'utilizzare la bicicletta (con qualsiasi tempo, in qualsiasi condizione) è rimasta pressoché immutata nel corso della mia vita, e non è stata minimamente intaccata dalle previsioni meteo della Cina, che danno pioggia ogni due giorni.
La nostra ayi, forse mossa a compassione dalle condizioni in cui torno a casa nel giorno due, cioè quello della pioggia, mi ha regalato un mantello impermeabile. È grande abbastanza da farci stare sotto uno scooter, è viola, ha delle scritte sulla schiena che non voglio sapere cosa dicono e una parte trasparente sul davanti, così quando accendi il fanale si vede fuori.
Non l'avevo mai utilizzato, finora. Diciamo che lo trovo poco elegante.
Però stamattina veniva un'acqua della madonna, erano già le otto e mezza, andare a piedi alla scuola del Gatto ci vogliono venti minuti, in taxi ci avremmo impiegato venti minuti (lo so, fa strano, ma quando piove impazziscono tutti anche qui), e quando ho visto il pacchettino viola mi sono finalmente decisa a mescolarmi al popolo cinese e ho indossato il mantello plasticoso.
Pedalando, il Gatto Selvaggio seduta dietro imbronciata perché non riusciva a vedere fuori, le gocce di pioggia sulla faccia, non ho potuto fare a meno di cantare. 
Sulle mie mani leggo il cielo come un riflesso arcobaleno sotto la pioggia
Sotto la pioggia batte forte il cuore
Ma la pioggia non ci bagna...
I ricordi ti travolgono quando meno te lo aspetti.  

Era un pomeriggio di piena estate, quel giorno là. Eravamo andate in piscina, e questo significa che dal paesello dove si trascorrevano i tre mesi di vacanza tutti gli anni, dentro una casa a forma di castello, avevamo pedalato per circa tre chilometri, lungo una strada che attraversava vigne e campi di ciliegi.
Il gruppo di quattro amiche, pressoché inseparabili, era formato dalla Wonder, dalla zia Checca, dalla Lidia e da un'altra ragazzina (di cui non ricordo più il nome, per quanto mi sforzi, e nonostante pensassi che non l'avrei mai dimenticato) che erano nostre compagne di giochi per quel periodo estivo.
Dopo un pomeriggio passato in piscina, dove non ho ricordi di essere mai più tornata, giusto quando stavamo per riprendere la strada di casa si è scatenato un temporale.
Era uno di quei temporali che come tutti sanno, soprattutto quelli che abitano in campagna, durano poco. Sarebbe stato ragionevole fermarsi, aspettare che spiovesse, e poi riprendere le nostre bici, ma nessuna di noi ebbe la minima esitazione. 
Ci mettemmo in testa gli asciugamani, e cantammo per tutto il tempo Sotto la pioggia, consapevoli che ci saremmo bagnate fino alle mutande, prevedendo una sfuriata materna ma incuranti delle conseguenze. 
Stanno arrivando da lontano con il futuro nella mano sotto la pioggia...
Il successo di Venditti rimane indelebilmente collegato a quel momento. 
E quel momento è uno dei miei ricordi più belli.
Forse perché quella è stata la prima volta in cui ho sentito davvero un brivido di libertà.

4 commenti:

  1. Ciao WonderDida, che piacere fare la tua conoscenza!! Da tempo cerco un blog scritto da qualcuno che si fosse trasferito o che conoscesse Shanghai, ma non sono riuscita a trovare nulla...e oggi come per magia capiti tu! Che bella sorpresa!!!
    Noi stiamo programmando un piccolo viaggetto da quelle parti, molto probabilmente per fine agosto...anche se lì come mi avvisi tu la stagione è ancora torrida, noi disponiamo di quelle date e porteremo pazienza, sono sicura che ne varrà veramente la pena!
    Ciao a presto

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    1. Anche noi saremo qui a metà agosto, quest'anno la scuola comincia il 22... Magari ci facciamo un caffè insieme!

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  2. Che bello: in bicicletta sotto la pioggia. Qua a Istanbul siamo sotto la pioggia, ma di bicicletta non se ne parla proprio, è una città che non permette...

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    1. No, ti spiego, qui rischi la vita ogni volta, le bici vanno sul marciapiede e talvolta anche i motorini... Però se hai le ruote hai la priorità sui pedoni. Più ruote hai, meglio è!

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