venerdì 2 novembre 2012

Like a movie star

Succede che mi trovavo in taxi, imbottigliata nel traffico delle cinque e mezza di un qualsiasi pomeriggio di Shanghai, col cellulare in mano a mandare messaggi d'amore, e poi ho guardato fuori dal finestrino. 
Il fatto è che non mi succede spesso, di trovarmi da sola in taxi nelle luci del tardo pomeriggio, e ho provato un'improvvisa sensazione di estraniamento, come se mi stessi guardando da fuori.
E ho visto le luci delle strade e dei negozi, e le vetrine e le insegne e la gente passeggiare, e ho incrociato gli occhi di un uomo fermo al semaforo, e poi ho visto la mia immagine riflessa nel vetro, e c'era una donna con un trench chiaro e il viso illuminato dalle luci dei palazzi, e i capelli che lo coprivano un po', e allora per un attimo, un momento breve come un battito di ciglia, mi è sembrato di essere in un film.
Uno di quelli vecchi, che un cellulare come il mio ormai non ce l'ha più nemmeno mio nonno.

25 commenti:

  1. Eri in bianco e nero? Chissà perché mi hai fatto venire in mente Ingrid Bergman... ;-)

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  2. il cellulare sarà antiquao ma che bella questa immagine

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    1. non dire così che sto cercando di convincere il bighi a comprarmene uno nuovo...

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    2. Touch se devi essere moderna e poi fatti fare un abbonamento con internet free che poi scarichi WA e così ti scrivo liberamente da li!

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  3. C'entra in parte ma anche a me ogni tanto capita improvvisamente di realizzare Cacchio, vivo in America.
    E son passati 11 mesi, eh.

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  4. Doveva essere un film d'autore però! ;)

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    1. intendi uno di quelli pallosissimi? ;))

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    2. No, intendo uno di quei film che segnano la storia! ;)

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  5. bella l'immagine! ...ma cosa ci facevi in giro così "fuori ora" ?

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    1. e una volta ogni tanto un momento di libertà ci vuole, no? e poi Bono è superrichiesto, se non prenoti in anticipo devi un po' adattarti ;)

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  6. ps:messaggi al mondo ? o tutti al Bighi ?

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  7. Sarebbe l' ottimo inizio di un romanzo, lo sconosciuto del semaforo e la donna misteriosa del taxi :)

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    1. ecco, sì, anche un romanzo andrebbe bene. sempre sognato, io, di fare l'eroina di un romanzo

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  8. Si chiama "smarginatura", questa sensazione di estraneità nel momento vissuto, e l'ho scoperta con Elena Ferrante, autrice de "L'amica geniale", un romanzetto che acchiappa... È anche possibile indurla, salendo sul proprio elicottero interno e volando sopra la situazione, guardandoci in movimento da un livello più elevato. Cerco sempre una spiegazione ad ogni cosa, che palle!

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    1. smarginatura è una bella parola, cercherò di ricordarmela.
      dà l'idea di qualcosa che va oltre, vagamente indefinito e pieno di promesse, e però a termine. decisamente una bella parola

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  9. Come dire: Lost in Shanghai.

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    1. beh, sì, mi perdo facilmente. mi piace pure, perdermi, se non ho l'appuntamento dal dentista.
      però questa è un città dove perdersi ha dei lati stupefacenti

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  10. Il tuo post mi ha lasciato un qualcosa dentro...è da ieri che ci penso. Il problema è che l'unica volta che mi è successo questa "smarginatura" non mi ero nemmeno riconosciuta :-( Però era tutto molto meno romantico e bello di come l'hai descritto tu, ospedale di Borgo Roma, faccia angosciata, kg da gravida...si insomma, vuoi mettere taxi, shanghai ecc? :-)
    Ciao Wonder

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    1. l'ospedale di borgo roma mi suona familiare.
      comunque, magari la prossima volta ti capita, che so, a parigi.
      la sensazione di smarginatura (che bella 'sta parola) secondo me la provi più facilmente lontano dai momenti *soliti*...

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