Abbiamo
cominciato il conto alla rovescia.
Mancano
esattamente otto giorni alla partenza, otto giorni di caldo
cittadino, di parenti da vedere che con tutto il tempo che c'è alla
fine ci si riduce all'ultimo giorno, di valige da fare e cibi da
comprare per portarsi in Cina un po' di Italia da riassaporare almeno
in un pezzo di prosciutto e un po' di parmigiano.
Devo
preparare una tabella di marcia, altrimenti mi riduco a fare quello
che mi piace di più, cioè comprare libri e bere aperitivi, e vivere
di nuovo alla giornata, senza programmi, senza obiettivi, con l'idea
che il tempo a disposizione sia lunghissimo e invece è breve, e
passa subito.
E
mi sento un po' come quei cavalli che dopo una lunga gita si
accorgono di essere vicini alle scuderie, e anche se sono stanchi di
una giornata di sole e fatica, anche se stanno bene per le campagne e
per i boschi, si mettono a correre all'improvviso, al galoppo, e non
si fermano più finché non sono arrivati.
E
mi viene in mente quella volta che cavalcavamo sul sentiero giù da
Monteverde, dalla riserva di Santa Elena, nel Bosque Nuboso, ormai
vicini a La Fortuna, attraverso i torrenti e i prati, ed era
bellissimo e il panorama stupendo e il cavallo ci portava attraverso
strade strette che quasi non ci si passava, e ogni tanto dovevamo
abbassare la testa sotto qualche ramo e ci fermavamo a guardare le
farfalle blu, e improvvisamente il tuo cavallo ha cominciato a
correre, e tu sei bravo a cavalcare ma io un po' meno, e anche il mio
cavallo ha iniziato a correre, al galoppo, dietro al tuo, e io avevo
il cuore in gola e l'adrenalina nelle vene, e pensavo che non sarei
riuscita a fermarlo più, quel cavallo al galoppo, che non avrei
resistito a lungo, e quando il vento mi ha strappato il cappello non
mi sono voltata e non l'ho visto cadere, e ho pensato Peccato,
per il cappello,
ma non avevo il coraggio di muovermi, temevo che avrei perso il
controllo del cavallo, che poi non ce l'avevo mica, il controllo del
cavallo, faceva tutto da solo, io concentrata solo a non cadere dalla
sella, cercando di copiare quello che facevi tu, davanti a me, ma con
la tremarella nelle gambe, e una strana sensazione di paura e
libertà. E quando alla fine s'è fermato, il cavallo, da solo, io sono rimasta
ferma lì, che mi sentivo il cuore nel petto, e ho pensato che era
una delle cose più belle che avessi mai fatto. E poi la guida Roger
mi ha riportato il cappello, e ha detto Bravi,
ci abbiamo messo pochissimo, a tornare.
E
così, anche se sto bene qui, anche se mi dispiace lasciare gli
amici, i nonni, le sorelle, anche se mi mancheranno il cielo blu e le
piazze e le camminate in centro e i profumi e la mozzarella la pizza
il gelato, l'ugo e lo spritz e la compagnia delle amiche, degli
amici, ho voglia di tornare, ho voglia di riabbracciarti, amore mio,
di stare di nuovo tutti insieme, di correre a casa.
Brava che mi commuovi sempre!
RispondiEliminama tu non conti, sei facile alle lacrime...
EliminaWonder, prendi la rincorsa! Bellissimo il finale!
RispondiEliminasarà una rincorsa lunga! grazie Alessandra
EliminaGoditi questi ultimi giorni italiani, e poi via, al galoppo (che ricordi, quando andavo a cavallo. Che sensazione meravigliosa)!
RispondiEliminauna delle più belle emozioni, andare al galoppo.
Eliminanon l'ho più rifatto. dovrò rimediare
Oh che dolce sei!
RispondiEliminaogni tanto emerge una parte nascosta di me ;)
Eliminaio sarei morta di infarto sopra quel cavallo :D
RispondiElimina(e mio padre lavora con i cavalli!!!)
c'è mancato poco, infatti ;)
Eliminabene così wonder.
RispondiElimina♥
Eliminanon sa cosa si perde CHI non legge post come questo... capisci ammè!;-)
RispondiEliminaL'AleS
ti svelo un segreto: finché siamo lontani, CHI mi legge... :)
Eliminason certa che continuerà anche quando non sarai lontana!... non si può resistere alla malìa della tua scrittura, e non solo! ma questo credo già lo sappia, sennò non sarebbe CHI sarebbe (eh?).
RispondiEliminabacio
l'Ales