mercoledì 10 ottobre 2012

Quando corri

Alle sette e mezzo del mattino l'aria è frizzante, e i movimenti ancora lenti. Le foglie cadono dondolando e lo spazzino sembra aspettare che tocchino terra prima di muovere la sua scopa di rami secchi. Un gatto sta immobile sulla finestra e guarda fuori sbadigliando. Il solito vecchietto con gli occhiali sta immobile come il gatto sulla panchina e legge il suo minuscolo libretto senza mai girare le pagine. Forse in realtà dorme, non legge.

Quando corri, alle sette e mezzo del mattino, senti l'odore dell'umidità della notte ancora nell'aria e il tiepido calore del sole d'ottobre che scalda la pelle.
Capita che incroci un uomo che corre anche lui, come te, e vi guardate senza salutarvi ma con una specie di solidarietà silenziosa. E mentre corri vedi una donna che cammina, con le scarpe nere e i lacci rosa, e i capelli in tinta, e lei ti saluta e poi la rivedi, al secondo giro, e ti saluta ancora e sorride, e un vecchio con una maglietta con su scritto Ya ba da che fa allungamenti e si massaggia le braccia, e una ayi che porta a spasso due cani che annusano intorno.

Quando corri, alle sette e mezzo del mattino, che non è mica tanto presto, le sette e mezza, e hai lasciato a casa una WonderMum che intreccia i capelli della Gabbianella, beve caffè e scrive memorie (è un vizio ereditario) e per la strada un WonderDad che passeggia con passo lento guardando le ginkobilobe (una delle piante più antiche del mondo, dell'epoca preistorica, originaria proprio della Cina, mica balle), mentre corri davvero, dopo le corse metaforiche della mattina, senti il cuore leggero e ascolti il tuo respiro senza pensare a niente, anche se di cose a cui pensare ne avresti parecchie. Oppure pensi a delle cose che non dirai a nessuno, perché anche i pensieri, certe volte, come quella corsa lì della mattina, sono solo tuoi.

Quando corri capita che calpesti le foglie secche, e senti il rumore sotto le scarpe, e poi magari una foglia vola via e capisci che era una farfalla. Nulla è come sembra. Per esempio, se dalle foglie si alzano le mosche capisci che anche quelle non erano foglie.
E tornando a casa vedi una ragazza di circa quindici anni che sta imparando ad andare in bicicletta, e una donna l'aiuta tenendogliela ferma, e lei ci prova a pedalare ma dopo due metri mette giù i piedi e deve ricominciare, e tu pensi che in fondo, allora, c'è ancora speranza che il Gatto Selvaggio impari anche lei ad andare senza rotelline.

E quando hai corso finché non hai più fiato, consumando tutti i minuti della tabella magica, quella tabella che la devi fare proprio com'è scritta altrimenti non vale, quando arrivi davanti a casa e devi proprio entrare, ché ormai quei ventiquattro minuti li hai corsi tutti, quando sei davanti alla porta di casa, allora, anche se vorresti correre ancora un po', ti togli le scarpe e le lasci nell'armadietto, fuori, insieme ai pensieri solo tuoi, così sono pronte per domani.

25 commenti:

  1. ah, che bella soddisfazione!!! l'hai usata per davvero la mia tabella! adesso, sì insomma, prossimamente, la inizierò anch'io!
    Bacio
    l'AleS

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    1. eccerto che la uso!
      veramente la prendo un po' più calma, che quattro settimane son poche, per me che non faccio sport da sei anni. Però è il mio riferimento.
      ce la posso fare! e se posso io, puoi anche tu, cara ;)

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  2. A me invece hai fatto tornare la voglia! Il caldo-caldo è finalmente finito, forse è la volta buona che mi rimetto in moto... "te fù savél" :)

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    1. vai vai vai
      non è tanto la corsa in sé, ma il momento!

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  3. Bel post. Sono le stesse sensazioni di estraneamento che provo io quando vado a nuotare, che si concludono con la stanchezza massima, che dà soddisfazione da tanto che è liberatoria.

    Ma 'Ya ba da' che significa?

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    1. quella stanchezza lì è bellissima.
      ya ba da? non ho idea. sarà un urlo di guerra ;)

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    2. aggiungiu BA DU' e sei Fred Flinstone

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  4. Ti stimo infinitamente! Io alle 7.30 non so neanche come mi chiamo.

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    1. haha! pensa che mi era balenata l'idea di svegliarmi prima, tipo alle sei, quando c'era molto caldo.
      ma è stato un attimo. poi sono rinsavita

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  5. Le 7 e mezza è l'ora perfetta. Ma di sera :-)
    Io alterno palestra e corsa. Un consiglio (se posso!): evita i mucchi di foglie, specie quelle che ronzano.....

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    1. alle sette e mezza di sera sono di nuovo di corsa, ma per la cena.
      orari mammeschi...

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  6. mi è piaciuta molto l'immagine delle foglie e delle mosche...vedo che anche in Cina capita di essere talvolta 'fortunati'...

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    1. evito scientificamente tratti erbosi o fogliuti. al massimo, salto via le barre rallentatrici.

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  7. la passeggiata dopo la corsa vale la corsa intera

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  8. ...quindi..."pappeschi" :-)
    So cosa vuol dire, anche se la mia mensa è più ridotta.

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  9. Quanto mi piacerebbe! Solo in via teorica...neanche se mi inseguisse una tigre correrei, l'affronterei: avrei più possibilità!^^

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    1. mannò, la tigre ti si mangia in fretta, te lo assicuro!

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    2. Mi si mangia prima se provo a scappare te lo assicuro!^^ E poi, comunque, morire come cibo per tigri (si, basto per più di una) sarebbe onorevole!^^

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