La
DuanWu Jie, o Festa delle Barche Drago, è una festa che si tiene il
quinto giorno del quinto mese del calendario cinese. E infatti si
chiama anche Doppio cinque.
Quest'anno
cade il 23 giugno, cioè oggi.
Ci
sono varie leggende che raccontano com'è nata la festa, tipo cose che riguardano il solstizio, la raccolta del grano e
cose così, ma ovviamente la più diffusa è la più improbabile,
cioè quella che riguarda Qu Yuan, un grande poeta la cui opera è
ancora oggi oggetto di studio per chi vuole conoscere l'antica
cultura cinese.
Mo' ve la racconto.
Mo' ve la racconto.
Vissuto
alla corte dell'imperatore Huai nel trecento a.C. (più o meno, non
fate i pignoli), Qu Yuan criticava aspramente e combatteva con le
lame affilate della sua penna gli ufficiali della corte, corrotti
fino al midollo, i quali per vendicarsi esercitarono la loro
influenza nei confronti dell'imperatore. Costui, stremato dalle
insistenze dello stuolo di ufficiali che volevano l'allontanamento di
Qu come una mamma dallo stuolo di bambine che vogliono il ghiacciolo
in una torrida giornata di fine giugno, cedette alla fine, e mandò
in esilio il povero poeta, che per inciso era il suo amante.
La
mamma invece comprò il ghiacciolo, per quanto intenso fosse il
desiderio di mandare le figlie a quello stesso paese dove era stato
mandato il poeta.
Il
quale poeta continuò a scrivere in rima tutto il suo disappunto, ma
ormai non se lo filava più nessuno, e lui poveretto andò un po' in
depressione. Provò con vari tipi di analisi, dalla freudiana alla
junghiana, dalla transizionale alla comportamentale. Tentò anche con
quella di gruppo, ma a far gruppo con lui c'era solo il fornaio con
problemi di sudorazione eccessiva, e la cosa non funzionò.
All'avvento
della dinastia Qin, nel 221 a.C., non potendo sopportare la sconfitta
dello Stato Chu, si gettò nel fiume MiLuo.
E
si sa che i poeti suicidi hanno il loro bel fascino, sicché successe
che, costernati per questo gesto estremo, che non se lo aspettava
nessuno anche perché l'aveva minacciato più volte e si sa che can
che abbaia non morde e a gridare al lupo poi non ti credono più, i
suoi compatrioti cercarono di rimediare alla completa indifferenza in
cui l'avevano lasciato da vivo sommergendolo di dimostrazioni postume
di interesse, chiamarono a raccolta i pescatori che fecero il giro
del fiume con le barche, gettarono le reti alla ricerca delle spoglie
mortali, alcuni lessero perfino le sue poesie, ma del corpo non fu
trovata traccia. Che un po' Qu Yuan se l'era presa, la verità.
Per
distrarre i pesci, affinché lasciassero intatto il corpo del poeta,
la gente cominciò a gettare nel fiume zongzi, uova e altro cibo.
Ecco
spigato perché, il quinto giorno del quinto mese, cioè oggi, si fa
una grande festa: si commemora ancora l'anniversario della morte di
Qu Yuan. Il senso di colpa è duro a morire.
Quindi
amore mio, lo so che per te è un brutto colpo, ma tutte quelle
lanterne, i fuochi, i botti, la gente che fa festa, i bambini a casa
da scuola, i dolcetti, le sbronze, non sono per te. Perché è solo
un caso, Bighi mio, se oggi è anche il tuo compleanno.
Comunque
adesso il modo più frequente per rinnovare la leggenda è fare una
gara con le barche, mangiare zongzi e bere vino.
Le barche sono lunghe e strette e del drago hanno la testa e la coda, sono coloratissime e corrono veloci sul fiume, e i rematori scandiscono i colpi a ritmo di tamburo.
Gli zongzi sono palle di riso, mescolato a carne di maiale o verdure o uova di anatra o pasta di fagioli rossi, avvolte nelle foglie di bambù a forma di piramide e cotte al vapore. Le migliori si trovano a ZhouJiaJiao, una città sull'acqua a quaranta minuti di macchina da Shanghai, dove c'è Xiaotian Apo Zong, il più famoso venditore di zongzi. Le apo, gioè le signore che fanno manualmente gli zongzi, riescono ad avvolgerne uno ogni 15 secondi tenendo i lembi degli spaghi con i denti, e il negozio, nel periodo della festa, riesce a venderne anche trentamila al giorno (a 6 kuai l'uno. È un business).
Lo XiongHuangJiu, cioè il vino di realgar, è una bevanda tradizionale della festa delle barche drago, ed è a base di arsenico. Gli anziani sostengono che sia molto salutare, che aiuti a scacciare le influenze nefaste e che prevenga le malattie.
Alcuni recenti studi scientifici sostengono al contrario che sia piuttosto dannoso, ma nessuno ci bada.
E in effetti ci si chiede come possano mai essere credibili degli studi che non hanno nessun fondamento mitico.
Ah, ecco cosa sono quei cosi che vedo sempre a Chinatown! Bella leggenda, e auguri a Bighi!
RispondiEliminaCiao cara
Elimina(ma non dovevi sparire per un po'?)
ti consiglio di assaggiarli, anche, specie quelli con il maiale.
sono buoni!
Sì, ma non resisto, senza chiacchiere blogghiche mi annoio troppo! Semmai provo a ridurre un po'...
EliminaAuguri al Bighi, ma poi se ci si riesce glili si fa di persona! (Anche una delle mie migliori amiche nonché testimone di nozze li compie gli anni oggi)! Bacio
RispondiEliminaaltra scusa per una sbronza...
Eliminaa quante siamo?
<3 augurissimi al Bigui!!! zc&Co
RispondiEliminala prendete una torta per il *rendevu'* di oggi, nevvero?
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCom'è che queste similitudini con le mamme e i ghiaccioli mi sanno tanto di autobiografico? :P
RispondiEliminaTantissimi auguri a Bighi!
(e adesso voglio assolutamente mangiare uno zongzi!)
in realta' il ghiacciolo e' un'esemplificazione. le figlie sono in grado di stremare con qualsiasi richiesta.
Eliminatipo *siamo arrivati?*
mmmh, lo zongzi non lo posso importare. pero' ormai i cinesi son dappertutto, c'e' mica una chinatown dove abiti tu?
Anche io ho bisogno di una sbronza.
RispondiEliminaMa di quelle come si deve eh.
E forse anche di uno zongi.
A U G U R I !
mimì
Vabbè zongzi insomma quelle palle lì.
RispondiEliminamimì
la sbronza ogni tanto fa bene.
Eliminapero' allegra, eh, che se si sta male non vale
Tanti auguri cara! Però, che fortuna, a festeggiare nel quinto giorno del quinto mese del calendario cinese di quest'anno :D
RispondiEliminaci aspettavamo il messaggio di auguri del comandante, che il bighi non vedeva l'ora di andare in cabina e avere la torta a forma di aereo. un'altra delusione, povero ragazzo
Eliminanon ho una chinatown vicino per gli zongzi :( Auguri al Bighi :D certo che i cinesi ne hanno di voglia per festeggiare.... un poeta un po' emo morto millanta anni fa? bbbbene XD
RispondiEliminavabbè, dai, in fondo gli zongzi sono solo palline di riso ai fagioli rossi, si vive anche senza... ;)
Eliminaecco la spiegazione ! proprio venerdì sera ne parlava una ascoltatrice/corrispondente da Pechino a Caterpillar su radio2 e lei - che vive lì - non sapeva chi fosse il poeta...
RispondiEliminasi discuteva proprio della stranezza di una festa per ricordare il suicidio di un poeta, e del rimorso, proprio come dici tu. se di0pendesse da me io celebrerei più i poeti che le guerre, ma si sa che la poesia non conquista terre...
ciao ed auguri al piccolo.
i cinesi hanno capito tutto, dunque.
Eliminagrazie per gli auguri, il piccolo compie 43 anni. e a volte è proprio un *buteleto*
Gran bel racconto io sono come le mie bimbe loro adorano sentirsi leggere le fiabe ed io adoro leggere e in questo post ho avuto il piacere di ascoltare te, ho da poco aperto il mio blog che parla della mia vita di mamma di gemelle,se vuoi venire a trovarmi ti aspetto, grazie
RispondiEliminale storie piacciono sempre, a volte anche se non c'è il lieto fine.
Eliminadue gemelle? anche tu hai il tuo bel daffare...
un po' OT, ma non troppo:
RispondiEliminaconosci i libri di Qiu Xiaolong?
yes, mi piacciono molto. e poi sapere dove sono le strade e riconoscere le ambientazioni, i ristoranti, i posti che descrive fa uno strano effetto, sembra quasi più *personale*
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