Tre
mesi prima di partire per Shanghai ricevo una telefonata.
È
una telefonata inaspettata, di quelle che guardi il numero e non lo
riconosci, e rispondi pensando Adesso
chi è che rompe le balle,
e vai sul poggiolo perché non vuoi che chi ti chiama inorridisca alle grida delle tre pargole che giocano a rincorrersi, e poi quando senti chi è ti si apre il sorriso, che quasi non ci
credi, perché non la vedi da una vita, anche se sai che si è
sposata, ma è così tanto che non la senti che sembra impossibile
che sia lì a parlare con te, da un telefono che non ha neanche il
filo, e pensi che l'ultima volta che vi siete viste probabilmente i
telefoni il filo ce l'avevano ancora, e invece adesso sei sul poggiolo con
il cellulare all'orecchio mentre lei ti dice che ha avuto una bambina
che, fatalità, ha un anno meno della tua.
(Riflettendoci,
quando hai tre figlie è probabile che i figli dei tuoi amici abbiano
la stessa età, un anno di più o un anno di meno di almeno una delle
tue).
E
lei si chiama come te, che quando siete nate andava tanto di moda
quel nome lì e le vostre mamme erano amiche e vi han dato lo stesso
nome, e allora era un po' un casino perché quando chiamavano una
rispondeva l'altra, però era anche divertente perché con lei ogni
cosa era un pretesto per ridere.
E
poi decidete di vedervi, e la inviti al compleanno del Gatto
Selvaggio con la sua bambina, e lei viene e ti sembra che sia sempre
uguale, che ogni volta che parla cominci a ridere e non smetti più,
e sa giocare con i bambini senza stancarsi, mica come me che dopo un
po' mi stufo, e lei poi ci invita nella sua casa nuova di Arbizzano,
e suo marito è architetto come lei, ha due occhi azzurri che
sembrano di ghiaccio, i capelli arruffati e le sopracciglia folte e
tu pensi che abbia un'aria un po' mefistofelica, ma poi sorride e prepara
un aperitivo di quelli giusti, e loro mica lo sanno che io adoro
l'aperitivo ma lo scoprono quella sera, e allora lui ne prepara un
altro e tra l'aperitivo e le chiacchiere alla fine sono un po'
brilla, che è meglio che non guidi la macchina e perdo lo spettacolo
a teatro, ma che bella serata che abbiamo passato.
Che
l'ArchitettoMefistofelico sa cucinare benissimo e prepara un piatto
esotico con l'ananas e la carne, mentre le bambine saltano sul divano
o colorano sul pavimento, e insomma fanno casino ma loro non se ne
curano, e tu al loro posto saresti già alla terza urlata, ma invece
sei lì brilla che ridi e fai progetti per le vacanze.
E
ti viene da pensare che a volte ci sono degli scherzi della vita, che
succede che abiti vicino per degli anni e non ti vedi mai neanche per
sbaglio, per la strada, al ristorante, che magari è come in Sliding
doors
che ti sfiori e non ti incroci per un attimo, e poi capita qualcosa, gli
atomi delle vostre vite si toccano e vi ritrovate all'improvviso, e
però succede anche che proprio in quel momento lì hai deciso di
voltare pagina e vai lontano, così lontano che cambia come il giorno
e la notte.
Ironie
della vita.
E
poi arriva il momento di partire, e lei e suo marito
l'ArchitettoMefistofelico ci regalano 92 cartoni animati da guardare
quando siamo là, e li mettono tutti in un hard disk, perché quando
sei in un paese straniero è meglio avere almeno dei cartoni da
guardare, e noi quando siamo là li guardiamo e pensiamo a loro.
E
adesso è passato un anno, e io sono ancora un po' stranita da questo
ritrovamento, e un po' non mi sembra vero che eravamo piccole
insieme, che siano passati tutti questi anni, e un po' mi sembra che
ci conosciamo da sempre.
E
poi la settimana scorsa lei mi fa una proposta. Un miraggio.
Una boccata d'aria così fresca che devo mettermi la felpa di pile.
(continua)
(continua)
quello che scrivi e sempre un piacere da leggere adoro il tuo blog
RispondiEliminadomanda posso trovarti anche su fb ??
questa è la mia pagina
http://www.facebook.com/giorgiadigiorgio.gallery
buona giornata
Grazie Giorgia, sei sempre molto carina.
RispondiEliminasu fb mi trovi qui
http://www.facebook.com/pages/Bighi-in-Shanghai/194667073967628
Oh. E poi?
RispondiEliminaAnch'io sono curiosa del seguito...
RispondiEliminaQua esigiamo il seguito!
RispondiEliminaE ci lasci cosi'?
RispondiEliminadai su continuaaaa ti pregooooo ;)
RispondiEliminaIl seguito ha a che fare con il progetto per cui è saltato il nostro aperitivo? ;-)
RispondiElimina...qui c'è gente che frigge ;-)
RispondiEliminaok, ragazzi, io continuo.
RispondiEliminaperò prima vi faccio aspettare un po', hehe ;)
Mi ricordo perfettamente quando mi hai raccontato di quella serata dell'aperitivo e del salto dello spettacolo! Macchissenefrega, godiamoci la vita! bacio
RispondiEliminaemmelaricordo, quella serata là, come fosse ieri
Eliminame la ricordo anch'io, che ti aspettavo a teatro e un po' brilla mi dicesti di non poter venire!!!! beh avevi un valido motivo effettivamente!
Eliminal'AleS
Tra una pausetta e l'altra, mentre sono seduta alla scrivania del mio ufficio, ogni tanto mi immergo nella lettura del bighiblog. Tutto mi aspettavo ma mai di diventare la protagonista inedita di un delle tue storie. Grazie sei la mia amica d'infanzia preferita. Silvia d'Arbizzano
RispondiEliminae non hai ancora visto il seguito... ;)
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