Gli ambulanti stanno fermi davanti all'ingresso dello zoo, vicino alla metropolitana.
Sono quelli della domenica, con i loro palloncini, le bottigliette d'acqua, i carretti di wurstel e panini, le arance, i coniglietti, le bolle di sapone e la frutta caramellata.
Sono tutti colorati, contenti e casinisti, come la folla di famiglie e bambini che nel fine settimana si riversa nei parchi dello zoo.
Ma ci sono anche gli ambulanti di tutti i giorni. Sono quelli che vendono pannocchie e patate dolci.
Se ne stanno seduti all'ombra, sul bordo del marciapiede o sul muretto, oppure sui talloni fumando una sigaretta. Nelle giornate di vento, controllano che le pannocchie siano coperte, che siano al caldo, e che le patate non si brucino.
Non ti inseguono né ti assillano promettendo prezzi stracciati e mettendoti in mano il pupazzetto che sputa bolle. Semplicemente stanno lì, e quando passi ti guardano, senza dire nulla, senza aspettarsi nulla.
Sono sempre gli stessi, come sempre gli stessi sono i mototassisti che aspettano i clienti all'uscita della metropolitana. All'inizio mi domandavano dove volessi andare, facendomi segno che la loro moto era molto meglio di quella degli altri, ma poi anche loro hanno imparato a riconoscermi, e sanno che ho la bicicletta parcheggiata proprio lì, e non me lo chiedono più. Giurerei anzi che mi salutano, qualche volta, guardandomi passare in sella al bicipede.
Ce n'è uno che mi ha sempre colpito. È un ragazzo giovane, piccolo di statura, magro e dai lineamenti sottili, con la pelle scura e un ciuffo di capelli sugli occhi. Ha un carretto di patate dolci, e staziona davanti all'ingresso secondario dello zoo, lo stesso da cui passano gli inservienti e le guardie, e da cui passo anch'io per accompagnare il Gatto all'asilo.
Lo riconosco perché ha un viso gentile e un sorriso triste, diverso dal faccione tondo e ridanciano degli altri ambulanti.
Nello stesso posto, ogni tanto, c'è una donna con un bambino piccolo, più o meno due anni. Ha gli stessi lineamenti sottili e la pelle scura, e tiene al caldo le patate dolci con una coperta coloratissima.
La settimana scorsa ha cambiato di posto. L'ho trovato al semaforo, poco più in là, con un carretto di ananas fresche e profumate, che tagliava al momento con un lungo coltello in grossi pezzi, e un bambino, quasi nascosto in mezzo ai frutti, che ha fissato i suoi occhi neri negli occhi blu del Gatto, immobile e muta nel seggiolino dietro di me.
Da dietro, una voce di donna mi ha fatto voltare. Spingeva il carretto delle patate, e diceva qualcosa all'uomo, con gentilezza.
È una famiglia, ho pensato. Una famiglia che vive vendendo pannocchie e patate dolci, e ananas profumate.
Avrei voluto comprarne un pezzo, di quelle ananas lì, che sono buone, succose e costano pochissimo, ma non avevo soldi con me.
E mentre io mi trovavo nel mezzo di loro tre, ferma ad aspettare che il semaforo diventasse verde, sorridendo al bambino che sorrideva al Gatto, l'uomo si avvicina e porge al Gatto un pezzo di ananas infilzato su uno spiedino di legno.
- No, no, grazie, dico prontamente, Wo mei you qian, non ho i soldi, mi dispiace.
- Mei guanxi, dice lui.
Allora credo di aver capito male, e gli ripeto mei you qian, non ho soldi, mostrandogli le tasche vuote.
Allora credo di aver capito male, e gli ripeto mei you qian, non ho soldi, mostrandogli le tasche vuote.
- Mei guanxi, mei guanxi, ripete, scuotendo la testa.
Non fa niente.
Poi saluta il Gatto, e gli esce un sorriso bianchissimo.
Non fa niente.
Poi saluta il Gatto, e gli esce un sorriso bianchissimo.
Ecco, quel non fa niente, secondo me, fa tantissimo.
io non posso mettermi a piangere così. devo avere gli ormoni a palla, perdonami.
RispondiEliminano, beh, figurati, anche io lì per lì mi son commossa
EliminaPiango a secchi! Sei brava a descrivere qualunque cosa! AmicaBarbara
RispondiEliminaa secchi? ti ci vedo...
EliminaBello, tanto.
RispondiElimina:)
Eliminal'ananas non mi è mai sembrato così buono.
RispondiEliminabelli tutti
e infatti, quel pezzetto minuscolo che il Gatto mi ha fatto assaggiare dopo che l'ho stressata per tutto il tragitto era buonissimo
EliminaBrava come sempre! Anch'io mi sono commossa tanto. Cosa compri la prossima volta all'omino ? A prestissimo. L'AleS
RispondiEliminaCredo che proverò una pannocchia ;)
EliminaL'omino è tenero, gentile e anche intelligente, perché lo sa che così ti conquista! :-)
RispondiEliminae infatti è proprio così, mi ha conquistata
EliminaOgni tanto anche a me é capitata qualche situazione del genere... Soprattutto di persone anziane... Però mi sono sempre chiesto se fidarmi oppure no... Mah...
RispondiEliminaNon credo che abbia avuto altre intenzioni, se non quella di fare una gesto gentile, non a me ma alla mia bambina. Che poi abbia anche pensato che in questo modo avrei potuto diventare "cliente fissa" non saprei, può essere, ma non mi importa neanche più di tanto.
EliminaE comunque non l'ho più incontrato...
hai proprio ragione.
RispondiElimina:)
EliminaMi sembrava di vedervi. Sei bravissima.
RispondiEliminami fa molto piacere sentirtelo dire. cioè, vedertelo scrivere. insomma, grazie
EliminaCiao! Ultimamente non riesco a fermarmi quanto vorrei, ma ti leggo e mi fa piacere farlo. A volte mi hai fatto morire dalle risate, a volte mi hai aperto orridi squarci su ignote abitudini, a volte mi hai stesa con i ragionamenti. Stavolta mi hai fatto vedere con i tuoi occhi un piccolo momento di poesia.
RispondiEliminaBaci e a presto
Roberta
Detto da una che sa fare poesia con il burro è un gran complimento!
EliminaChe tenero! Qui a Istanbul quando vedono i bambini fanno lo stesso, ieri hanno regalato alle mie Shukorine due garofani rossi, e lo fanno non perché vogliono che diventi loro cliente, tanto più che ogni giorno cambiano posto in cui stare...
RispondiEliminaa volte anche loro vogliono solo farci sorridere, e magari farci sapere che sono ospitali
Eliminasi ma io ero venuta per farmi due risate.
RispondiEliminae ora sto morbida....
tranqui, da qui a un po' ci sarà proprio da ridere.
Eliminacredo che, tra tanti belli che ho letto fin qui, questo sia finora il post che preferisco. Quello che tende il filo da qui a laggiù a dappertutto.
RispondiEliminaSemplicemente stanno lì, e quando passi ti guardano, senza dire nulla, senza aspettarsi nulla. Bravissima Sil. Fai buon viaggio.
Ho giusto fatto una foto oggi al mio venditore di patate dolci preferito per dedicargli un post. Sono queste persone e queste piccole grandi cose che rendono il nostro soggiorno qui cosi' speciale. Ti ho scoperta oggi e continuero' a seguirti! Un abbraccio
RispondiEliminabenvenuta! Non ho capito bene dove sei, in Cina, ma sicuramente in un posto più difficile di Shanghai...
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