venerdì 7 settembre 2012

A spasso con Quentin, ovvero Di incauti acquisti

Ti va di venire con me al corean food store?, mi chiede MaxDad.
Perché no, penso io.

La prima volta che ho visto il MaxDad era agosto, c'erano trenta gradi (percepiti 42) e lui aveva una felpa col cappuccio tirato sulla testa, una ciotola di corn flakes in mano e ricorreva Max, quinquenne compagno di scuola della BB mezzo cinese mezzo americano, alla fermata del BusEnorme.
Piacere, gli ho detto, mi chiamo Wonder.
Io sono Kuangcheng, piacere, mi fa lui.
Hai un nome cinese, gli chiedo.
No no, è americano.
Ah, davvero? Pensavo...
Sarà, a me sembra cinese.

Poi ho capito. Cuencen in effetti è un nome americano. È scritto Quentin, per la cronaca.
Comunque io lo chiamo MaxDad. 
MaxDad, per chi non lo sapesse, è quel tipo là che fa il casalingo, ha una moglie cinese in carriera e quando viene a casa nostra non si schioda più, e devo fare le acrobazie per non tenermelo a cena. Comunque.
Il quartiere coreano si trova a tre chilometri dal nostro compound, più o meno, in direzione sud. In bici son dieci minuti lungo strade trafficate dove ci muoviamo in scioltezza come fossimo cinesi. L'unica differenza è che ci fermiamo se il semaforo è rosso.
Per verità di cronaca devo dire che ho iniziato io il MaxDad alla bicicletta, dato che lui è provvisto di autista e se ne serve con sconcertante inutilità. Quindi, dopo aver chiesto alla business wife il permesso di acquistarne una, ha ricevuto un budget di 20 yuan (25 euro, more or less), ha preso una orribile bici verdina (usata) a cui si bucano le ruote ogni due per tre, ha speso altri 50 yuan e ci ha messo un cestino davanti per la spesa e un seggiolino dietro per Max, in nulla dissimile dal cestino davanti se non per le imbottiture di gomma che ha fissato con lo spago. In confronto il mio è un cinque stelle.

Il quartiere coreano non è particolarmente chic. Ci sono ristoranti coreani, sale da tè coreane, centri benessere coreani, supermercati coreani e shopping mall coreani non molto dissimili da quelli cinesi. In effetti li distingui solo per le scritte in coreano. Però che scoperta! ci trovi anche le scarpe della mia misura. Devo tornarci senza il MaxDad, che in fatto di scarpe ha dei gusti piuttosto cinesi.
1004mart è il nome di una catena di supermercati (coreani, eh). La cosa che li distingue dai familymart cinesi è che dentro, udite udite, ci trovi prodotti coreani.
Molto meglio i prodotti coreani, sono più salutari, mi dice MaxDad. Non so, a me il kimchi non fa impazzire. Scaffalate di kimchi. Poi trovi anche la pasta Barilla, in un angolo. Pere che costano 25 yuan l'una. Riso nero, biscotti alle alghe, cialde a forma di pesce ripiene di salsa di fagioli, uova di quaglia. Quelle le prendo. Son già cotte, pure, guarda un po'. Ci faccio l'insalata di spinaci. Tè di frumento, bah. Latte di cocco, succo di banana. Bleah. Toh' guarda, c'è anche il succo di mirtillo, buono, pare faccia così bene, mica facile trovare il succo di mirtillo. Ne prendo due bottiglie, va'.
All'uscita c'è lo scaffale dei prodotti di bellezza. Mica le creme. Sono piegaciglia, ciglia finte di mille misure, pettinini per le sopracciglia, matite per le ciglia. Le cinesi fanno molto uso dei prodotti per ciglia, dato che ne sono praticamente sprovviste. Fanno impressione, le noti subito. Sai che faccio, me ne compro un paio pur'io, di ciglia finte. Son proprio curiosa. Voglio provare l'effetto dello sguardo che fa flap.

La cosa negativa dei prodotti coreani è che le etichette sono in coreano. Sai mica cosa compri, alle volte (non che sia molto diverso con i prodotti cinesi. Comunque).
Capita magari che compri delle cose che pensavi che fossero succo di mirtillo, e invece.
Tipo che ne versi un bicchiere, bevi un bel sorso che hai pure un po' di sete, dopo il giro in bici, e ti aspetti un sapore un po' dolciastro e un po' acido, e invece la gola va in fiamme. Brucia, proprio. Che un po' ci resti male, la verità (un po' come quando perdi il follower n. 93, per dire).
Lo so, avrei dovuto guardare meglio le figure. Ci sono, in piiiiiccolo, dietro, in basso, tre bicchieri (pieno, a metà, quasi vuoto). Cosa vorrà dire? Va diluito?
Ma poi, è una cosa che si beve, o serve per togliere il calcare?
Chissà cos'ho comprato.

24 commenti:

  1. Mi piacerebbe vederla, una dimostrazione dj "occhi che fanno flap"... :-)
    Per il resto, non che il tuo (al solito piacevolissimo) racconto abbia suscitato in me particolari curiosità gastronomico-culinarie... :-)

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  2. certo che l'americano non sembra molto americano... sarà perchè è casalingo?
    bacio
    l'AleS

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  3. Ni-Hao! mi presento sono SCLERO-ZEN---anche io americana ;-)

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  4. il figlio del mio collega si chiama
    ciu-se-pe perché serviva un nome italiano "presentabile" anche alla famiglia cinese...magari stessa storte anche per il povero Quentin:-)

    Adoro la roulette russa davanti agli scaffali di un supermercato "altro"

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    1. bella spiegazione!
      in realtà è che il Quentin ha una pronuncia incomprensibile

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  5. ma non è che era detersivo? con l'indicazione di quanto metterne a seconda della durezza dell'acqua o dello sporco del bucato. speriamo di no O_o

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  6. Ho ceduto anch'io alle ciglia finte! A forza di vederle dappertutto sono finite nel cestino della spesa in un momento di trance (dovuta al bombardamento pubblicitario. A volte mi sento Homer Simpson...)

    Anche tu hai un nome "cinesizzato"?

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    1. io mi chiedo se la colla funziona... mica le ho provate ancora.
      aspetto l'occasione giusta. tipo fare la spesa al Cialeful.

      comunque sì, ho anche un nome cinese di cui non frega niente a nessuno, lo trovi qui http://bighinshanghai.blogspot.sg/2011/10/lesson-number-one-my-name-is-wonder.html

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    2. non ho ancora avuto l'occasione/coraggio (quel tubetto di colla mi inquieta..) :)

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  7. uau, le ciglia finte! speriamo che poi vengano via...

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    1. il problema è se si staccano all'improvviso!
      mah, mi sa che ho fatto la caxxata

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  8. Anche a te scompaiono i follower? Impossibili identificarli, oltretutto :)

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    1. tristezza, no?
      perché mi ha abbandonato? non gli piaccio più?
      sigh.

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  9. certo che tu hai coraggio. Poteva essere qualunque cosa. Però il MaxDad e la sua bici sgangherata mi fa simpatia

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    1. ma aveva l'aspetto del succo di mirtillo, giuro! (c'è la fotoo sulla pagina fb, puoi controllare).

      sembra un po' sgangherato anche il maxdad, la verità.

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  10. Cerco di immaginarti mentre pedali tra i cinesi!

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