È
settembre, e il vento che muove le foglie non si appiccica più
addosso con il suo fiato umido.
Ma
la vita a Shanghai sa essere caotica, incalzante, nervosa. La gente
ha fretta, suona, sgomita, strombazza, starnazza. Suda, sputa.
Ho
voglia di quiete.
A
Wuzhen, pittoresca città d'acqua divisa in due, l'atmosfera è
rilassante. Sembra di entrare in uno di quegli acquarelli dipinti di
nero e arancione, dove un pescatore tratteggiato con due pennellate
lascia pendere la canna da pesca e resta fermo lì, ad aspettare,
guardando muoversi nel canale le ombre squamose.
Wuzhen
non è segnalata dalle mie guide. Eppure tra i cinesi è molto
conosciuta, e il turismo non manca, per quanto sia quasi
esclusivamente turismo cinese. È l'unica città d'acqua vista finora
dove l'aspetto antico si mescola ai servizi più esclusivi. Alberghi
con piscina, centri estetici, massaggi, spa inaspettate si nascondono
dietro le stesse porte dove gli abitanti vivono come se il progresso
non li avesse sfiorati, mentre i bagni pubblici sono dotati di
lavandini di ceramica dipinta e rubinetti di bambù con fotocellula.
Il
legno nero delle case, le finestre intagliate, i portali decorati si
aprono su stralci di vita quotidiana. Una donna si lava i capelli in
una bacinella. Prende l'acqua dal canale, insapona la testa,
sciacqua. Un gruppo di uomini gioca a mahjong. Una vecchia prepara da
mangiare armeggiando con vecchie pentole annerite. Un uomo scalda del
riso soffiato in una rudimentale pentola a pressione.
Su
una pertica di quindici metri un ragazzo fa acrobazie, il bambù si
inarca e la bandiera rossa sulla cima sventola a ogni movimento.
A
volte ho l'impressione che siano messi lì apposta, attrazione per
turisti, ma non è così. La gente di Wuzhen vive come se il mondo
intorno non esistesse. I vecchi se ne stanno sulle panchine a
chiacchierare guardando le persone che passano. Uno ci prende in giro
per i nostri nasi lunghi, ridendo con la sua bocca senza denti. Ci
additano, ci guardano curiosi, si sporgono dalle finestre per
guardarci passare, ripetono alle mie spalle la frase ormai nota, San
ghe nu ar!
(tre femmine!). Non vogliono farsi fotografare, e appena si vedono
inquadrati si girano di scatto, si nascondono, si ritraggono dalle
finestre. Ma poi si fermano a guardarci, con insistenza, senza
imbarazzo, con un sorriso benevolo e stranito.
Nei
loro negozi vendono ombrellini, ventagli, stoffe lunghissime blu e
bianche, pennelli, sonagli di porcellana che dondolano dentro una
finestra scura, vestiti, dolci di riso ripieni di crema di castagne,
ravioli al vapore, cibo per i pesci che si ammassano sulla
superficie, rotoli di bambù decorati, pettini di corno, coperte
caldissime ma leggere come un soffio di vento.
Su
tavolini quadrati e lisci, sotto un portico decorato, sono appoggiate
ciotole d'acqua con un pennello, perché qui le frasi d'amore si
scrivono sulla pietra ma si asciugano in fretta, e restano solo nel
cuore degli amanti.
All'imbrunire
i vicoli si riempiono di gente e di luci. Le lanterne spruzzano i
canali di riflessi colorati. Guardo giù da un ponte. Il mare nero è
mosso solo dal remo di una barca che solca lenta l'acqua stanca.
Se volete rovinarvi l'immaginazione guardando le foto, cliccate qui
Se volete rovinarvi l'immaginazione guardando le foto, cliccate qui
ecco, mi è venuta voglia di andarci... me la porti una di quelle coperte leggere come un soffio di vento?
RispondiEliminabacio
l'AleS
certo cara! ;)
Eliminaanch'io ho pensato la stessa cosa:fa voglia di andarci!chissà...e bella l'idea delle foto allegate:mi sono riguardata anche quelle più vecchie.Ma è la prima volta che le alleghi o mi sono persa qualcosa ?nM
RispondiEliminaci andremo insieme.
Eliminain effetti no, non ho mai allegato foto. diciamo che va contro l'idea di base del blog. ma ho fatto un'eccezione
Che belle foto! Hai fatto bene a mettere il link, così ho scoperto la tua pagina fb. Io sono stata a Qibao, comoda perchè ci si arriva con la metro. Adoro le città sui canali, sono state una bella scoperta. Ti dirò, ho una certa nostalgia della Cina.
RispondiEliminaSalutami Shanghai :)
Qibao non l'ho ancora vista. con la scusa che è qua vicino ho idea di poterci andare quando voglio...
Eliminacredo che a tratti la Cina faccia quest'effetto
le foto sono bellissime, sembra un po' una venezia orientale. la foto delle stoffe mi è piaciuta più di tutte, me le ero immaginate diverse, non così belle.
RispondiEliminac'è stato qualcuno che mi ha detto qualcosa tipo *anche in italia avete una water town, vero?*
Elimina*ecco, sì, quasi* ho detto.
Vado un po' controcorrente: quelle foto sono foto di posti che di originale hanno poco. Sul mio profilo FB potete vedere delle foto analoghe (per non dire identiche) di TongLi, borgo a mezz'oretta di macchina da Suzhou. E ci sono anche altri borghi del genere in giro per la Cina. Non é un caso che per entrare si debba pagare un ingresso di un centinaio di RMB!
RispondiEliminaApprezzo invece le descrizioni fatte dalla Wonder, veramente delicate, come sempre, brava!
e dire che di solito un'immagine vale più di mille parole!
Eliminagrazie, Ste.
In realtà non sono del tutto d'accordo. Se guardi le mie foto di TongLi o ZhouZhuang sulla pagina fb vedi che sono entrambe simili, ma molto più aperte, più luminose, con le case bianche. certo il fiume è una componente essenziale, *omologa* un po'. Ma WuZhen è più *nera*, tutta di legno, e la gente vive il fiume molto di più, le case sono aperte tra il canale e i vicoli, ci si vede attraverso.
l'ho trovata molto più affascinante, ecco.
Ti credo, allora mi soffermo di più sulle foto, ammetto che forse son ostato un po'superficiale e dopo averne viste 3 o 4 e avere avuto la sensazione di cui sopra, ho chiuso! ;-) Rimedierò...
Eliminama in effetti molte si somigliano, credo. Ne ho viste solo 3! per ora WuZhen è quella che mi è piaciuta di più
EliminaQuesto post fa venire voglia di autunno e castagne, non so per quale giro di idee! Brava come sempre!
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