lunedì 24 settembre 2012

Senza parole

La mia amica Tamao è giapponese.
Vive in un appartamento piccolo e minimalista con suo marito e tre gatti. Beve un sacco di tè, le piacciono i dolci italiani ma non il caffè, compra tutto su taobao tranne le tazze per il tè e si è portata dal Giappone un bellissimo servizio di piatti. Balla la zumba per tenersi in forma, viaggia poco perché non vuole lasciare soli i gatti, è sola tutto il giorno e durante il fine settimana non cucina mai.
Per questo esce spesso. Lei e suo marito vanno a cena fuori il sabato sera, e al brunch la domenica. Spulciano insieme le riviste per trovare eventi, spettacoli o ristoranti da provare, e ogni tanto me ne consiglia uno particolarmente buono o economico.
Suo marito le fa regali strani. Un puzzle, un libro (in cinese) su come abbinare il vino francese ai cibi cinesi, una torta fatta di asciugamani. Lei ride, lo prende in giro ma lo trova bellissimo.

Da qualche giorno Tamao e suo marito escono poco. Quando lo fanno, si vestono con vestiti cinesi, usano gli occhiali da sole e non frequentano i loro locali preferiti.
Perché i giapponesi sono diversi dai cinesi. I giapponesi sono più riservati, più eleganti, più puliti, meno casinisti. E un po' si distinguono anche per la fisionomia. E i cinesi li riconoscono.
E in questi giorni, a Shanghai, succedono delle cose.
I cinesi, che hanno vari motivi per essere scontenti, hanno trovato una scusa per sfogare il malcontento in maniera violenta, e lo fanno contro i giapponesi. Spaccano le vetrine dei negozi e delle catene giapponesi, distruggono macchine giapponesi, entrano nei compound alla ricerca di case abitate da giapponesi. La polizia interviene solo esteriormente. Fa presenza, insomma, mentre pare sostenere le manifestazioni.
Intanto, il governo giapponese sembra intenzionato a creare una rete di alleanze, e allo scopo pare disposto ad appianare le divergenze con la Corea.
E questo odio, questa inimicizia atavica mette un po' paura.

E io, che ho passato due giorni bellissimi a Monganshan, dove c'è un resort in mezzo al niente con una tinozza a fare da vasca da bagno, uno schermo gigante per vedere vecchi dvd e una parete piena di ciabattine per gli ospiti, dove c'è una foresta di bambù umida e nebbiosa e un lago artificiale in cui si può pescare, dove c'è un parco nazionale pieno di gradini e piccoli torrentelli, mappato così male che non riesci a trovare l'unica vera attrattiva, vale a dire la cascata; io, che avrei voluto restare là a camminare a piedi nudi nell'erba bagnata e a respirare la pioggia, a ridere e fare colazione con bacon e uova e pane tostato, a sentire sulla pelle l'aria fresca e silenziosa della mattina quando ancora tutti dormono; io, che stamattina cercavo le parole per raccontare a Tamao come sono stata bene in questi due giorni, per dirle del camino col fuoco acceso, del divano pieno di cuscini, della cena alle sei, degli scherzi e degli amici, e di un piumino caldissimo e leggero; io, stamattina, le parole non le ho trovate.

41 commenti:

  1. Grazie Bighi, di queste cose non si sente parlare in Occidente. Ora condivido il tuo post su fb.

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  2. E' triste e assurdo. E finchè si fanno la "guerra" i politici li possiamo inquadrare e metterli all'angolo. Quando è la vita comune, la quotidianità di chi lavora, esce, bada ai gatti, va dal parrucchiere a essere sconvolta da altri che sono i suoi colleghi, gli amici, il parrucchiere...beh, sono senza parole anch'io.

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    1. e qualche volta ci si dimentica degli effetti *diretti* che le decisioni dei governi hanno sulla gente

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    1. se vuoi, puoi vedere qualche notizia qui:
      http://partecinesepartenopeo.wordpress.com/tag/guerra-sino-giapponese/

      chiamarla *guerra sino-giapponese* fa un po' impressione...

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  4. che cosa assurda, le discriminazioni. La gente che deve trovare un capro espiatorio, prendersela con degli altri esseri umani solo perchè sono di una nazionalità diversa dalla nostra, fare di tutta l'erba un fascio. Che cose tristi, mi dispiace per i tuoi amici e per gli altri giapponesi rimasti vittime di queste discriminazioni.

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    1. è molto triste, sì, e anche molto preoccupante che due paesi limitrofi alimentino l'odio vicendevole

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  5. Con questi post mi lasci senza parole.
    Sono nuova e già ti adoro. :)

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  6. ma tu puoi andarla a trovare,telefonarle o cosa per mostrarle simpatia e vicinanza ?abita vicino a te ?

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    1. Ma certo, abitiamo vicine (cioè a venti minuti di bici), ci vediamo tutte le settimane, andiamo a comprare vestiti di fibra di bambù, ogni tanto pranziamo insieme

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  7. Sto seguendo la vicenda con preoccupazione, non mi piacciono le reazioni cinesi come non mi è piaciuta l'iniziativa del governo giapponese di acquistare le isole della discordia. Leggere sui giornali delle proteste e delle auto distrutte è molto diverso dall'esser messi faccia a faccia con le difficoltà di una persona che deve modificare le sue abitudini quotidiane. Complimenti per il bel post.

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    1. hai ragione, le notizie lette sui giornali sembrano molto più lontane, e ti dirò che talvolta in questa città così grande *non ti accorgi* di quello che succede, semplicemente perché non lo vedi se solo abiti un isolato più in là e non ci passi davanti. e poi lo leggi sui giornali

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  8. Cavolo, che tra cinesi, giapponesi e coreani più di tanto non si prendessero lo sapevo, ma non immaginavo una cosa del genere.
    Ma il casus belli sono sempre quelle famose isole che non si capisce di chi sono?

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  9. Sto seguendo la vicenda con preoccupazione. Non mi importa chi abbia torto o ragione, i governi devono rendersi conto che le conseguenze "spicce" delle loro azioni le pagano principalmente le persone comuni, che improvvisamente diventano il bersaglio di un'odio senza senso.

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    1. pensa che per la festa di mezzo autunno, che cade il 30 settembre, si usa regalare i mooncakes, tortine ripiene di crema di fagioli e uova con disegnate delle scritte augurali.
      ebbene, qualcuno s'è inventato di mettere delle frasi di incitamento all'odio contro i giapponesi sui quei dolcetti...

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    1. sinceramente faccio fatica a capire la portata di questa *guerra*. vedo però che gli effetti diretti sono, se non drammatici, almeno preoccupanti

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  11. anche io lo ignoravo e le manifestazioni di odio fanno sempre paura

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    1. *spero che tutti tornino in pace*, ha detto Tamao, con un sorriso malinconico

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  12. Orribile. C'e' sempre un motivo di divisione tra i popoli. O un qualsiasi pretesto.

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    1. che i governi cavalchino l'onda dello scontento è già grave. ma che fomentino l'odio fa un po' paura

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  13. Ciao cara. Ho visto le foto che hai messo del posto dove sei stata, con la pila di ciabatte e la nebbiolina. Bellissimo.
    Sono parecchi giorni che la mattina seguo al vicenda sulla NHK (che è la Tv giapponese in inglese).
    Purtroppo non è solo Shanghai, ma più di 100 città cinesi. Hanno chiuso anche molte fabbriche giapponesi, e il motivo sono quei 4 scogli.
    Vedendo le immagini mi sembra di essere davanti al grande fratello che ha appena finito di decretare: 'da domani il nostro nemico è l'eurasia', e tutti a dare contro, urlando inferociti, come macchinette.

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    1. se parli con un cinese, per quanto aperto, acculturato e di mente critica, troverà una scusa, se non per giustificare l'odio, almeno per bilanciare le responsabilità. anche questo è preoccupante

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  14. Salve Dida,
    ti seguo da qualche giorno e commento questo post. Trovo ottimo il tuo blog che mette molto bene a fuoco aspetti reali della Cina di oggi. Stamattina ascoltavo per radio la rassegna stampa: il giornalista di turno leggeva un resoconto degli scontri avvenuti domenica notte(correggimi se sbaglio) nella fabbrica della FoxConn, dove assemblano il melafonino. Impressionanti i numeri (dipendenti, feriti/morti, poliziotti, ecc.). E questo post fa pensare molto, ma non bene.... Max

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    1. ciao Bighi, sono senza parole e veramente addolorata per quanto hai descritto, immagino la paura dei giapponesi, e poi, sarà deformazione, penso alla preoccupazione della mamma della tua amica. Porgile la mia soidarietà da questo angolo lontano dell'Italia. Un abbraccio. Anonimo non veneto

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    2. Max, grazie per la stima.
      credo che la notizia della foxconn abbia fatto scalpore perché è da un po' che la fabbrica è nell'occhio del ciclone. troppi suicidi, tanto che ora nel contratto mettono la clausola di *non suicidio*! il fatto che la foxconn sia un fornitore della apple non depone a favore delle politiche sui diritti dei lavoratori che un colosso americano dovrebbe sostenere. ma è un discorso lungo...

      AnonimaNonVeneta, credo tu abbia ragione. il cuore delle mamme è sempre in apprensione. manderò a tamao il tuo messaggio!

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  15. NOn ne parlano ma adesso che da fb sono arrivata a te questa cosa non mi piace....pare che non sia possibile stare un po' in pace con il resto del mondo...
    spero di leggere cose più rasserenanti presto, grazie per il tuo post.
    Piacere di averti incontrata.

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    1. ciao Cristine!
      se continuerai a frequentare il blog ti accorgerai che è anche molto burlone.
      mi piace ridere, anche se ogni tanto mi scende la vena malinconica ;)
      torna quando vuoi!

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  16. tutta la mia solidarietà a Tamao ed un abbraccio virtuale a te che ti sollevi da questa malinconia, più che comprensibile.
    Claudia

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    1. grazie scleros, claudia. la mia migliore amica del liceo si chiamava claudia ;)

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  17. è terribile vedere come "le grandi manovre" tra nazioni (grandi manovre per due sassi in mezzo al mare...vabbuò, facciamo finta di crederci) abbiano un impatto devastante sulla vita delle persone (dei pazzi che abboccano e di quelli che devono subire).
    Pazzesco come una notizia letta sul giornale si riduca ad "episodio" e come, invece, le tue parole sappiano farla vivere e sentire talmente vicina...
    grazie!

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    1. grazie a te Cirincia. questo paese mette di fronte a emozioni forti, a volte estreme...

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  18. nemmeno io lo sapevo, mi dispiace, spero solo che le cose si calmino e che in poco tempo questo periodaccio passi, un bacino a te a Tamao!

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    1. Le previste celebrazioni dei 40 anni di rapporti sino-giapponesi sono state rimandate a data da destinarsi. Non sembra un buon segno.
      Grazie della solidarietà!

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