lunedì 10 ottobre 2011

Allo zoo con Quan Quan

Quan Quan, giusto per allontanare ogni dubbio, è la figlia quattrenne dell'amica Doris, che suona il campanello alle undici e mi trova ancora in sottoveste che sto finendo di lavare i piatti (operazione che ultimamente svolgo con una frequenza allarmante) mentre le bambine in pigiama colorano e fanno castelli sul pavimento.

    In realtà il programma prevede una gita con picnic allo zoo, quindi l'idea è di vestirci, preparare i panini e andare. Doris si aggrega volentieri, siamo pronte tra una mezz'ora, le dico, ma siccome siamo quattro femmine che devono vestirsi vi lascio immaginare quanto impieghiamo.
    Comunque, dato che lo zoo dista una ventina di minuti a piedi, riusciamo a sfamare le cavallette prima dell'una, il che è un gran traguardo, se ci pensate.

    Lo zoo è veramente grande, oggi c'è poca gente e sarà la presenza della Doris ma i cinesi ci lasciano pure camminare senza tormentarci di foto. Il prato verdissimo su cui stendiamo l'asciugamano è grande e morbido come un tappeto, le bambine sfamate e scalze corrono e saltano, spaventano gli uccellini, rincorrono gli scoiattoli, fanno capriole, ogni tanto tornano a spiluccare una fetta di torta, una manciata di uva passa (“mamma, posso ancora uva passera?”), un sorso di aranciata. Niente zanzare, niente rumori, niente cinesi che sputazzano, querce ombrose e sprazzi di sole. Bellissima giornata limpida e senza nuvole.

    Lo zoo riserva ancora sorprese. In una zona inesplorata vediamo due tigri bianche, due pantere nere, volpi e orsetti lavatori, cavalli selvaggi, asini della Mongolia, avvoltoi, aironi, pellicani e cigni neri, pinguini, aquile strette in voliere piccolissime, un gufo reale, pappagalli, scimpanzé e gorilla e scimmie di ogni specie, fontana con giochi d'acqua, siepi a forma di elefanti e una zona Pet World dove si trova un canile, una gabbia con volpi artiche un po' sofferenti, un fossato con l'istrice, uno stagno con le lontre e una colonia di enormi pantegane. Le bambine instancabili corrono e saltano ancora avanti e indietro. Il pane con la Nutella dà un sacco di energie, non c'è dubbio. Si sta talmente bene che potremmo restare qui anche per cena, ma alle cinque e mezza lo zoo chiude.

    Torniamo a casa stanchissime, con la promessa di tornare domani. Non c'è problema, penso, anche perché l'amica Doris, cinese mica per niente, mi ha insegnato che si può entrare gratis anche durante il fine settimana dall'ingresso speciale dell'asilo del Gatto Selvaggio, esibendo, oltre a una gran faccia tosta, la tessera della scuola.
    L'esperimento funziona. Il nonno GP sarebbe fiero di me.

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