domenica 11 settembre 2011

Festa della Luna con gran finale

La stanno aspettando da un mese.

    Da un mese sulle strade, nei caffè, nei mercati e nei ristoranti si vendono dolcetti tondi come la luna, fatti di pasta di riso e ripieni di fagioli rossi, uova, acciughe o pasta di soia, perché i cinesi amano i dolci salati.
    Si vendono appena fatti, ancora caldi, nei baracchini ai bordi del marciapiede, o nei negozi, confezionati, avvolti uno per uno nella plastica trasparente, o nella versione di lusso dentro piccole scatole rosse decorate, perché ne mangi uno soltanto, a volte nemmeno tutto intero.
    La Festa di Mezz'Autunno si celebra a fine estate, in settembre, per la precisione il quindicesimo giorno dell'ottava luna, perché i cinesi sono troppo avanti, anche con le stagioni.

    Da un mese adulti e bambini si preparano per danze, canti, fuochi d'artificio e spettacoli acrobatici che quest'anno dureranno tre giorni, perché la ZhongQiuJie cade il 12 settembre, lunedì. Scuole chiuse e uffici chiusi, ma negozi, mercati e attrazioni aperte, perché la Cina non chiude mai.

    Le bambine sono vestite come delle spose, con abiti ricamati dalle maniche lunghissime, scarpe con suola di legno di sei centimetri, spille e perle tra i capelli, copricapi decorati, labbra rosse e occhi bistrati con le ciglia finte. Danzano con movimenti lenti cantando monotone melodie, qualche volta aprono il ventaglio e nascondono il viso, senza sorridere, e si inchinano dolcemente unendo le mani per salutare. Quando si allontanano, lo fanno con piccoli passi veloci e scompaiono tra la folla. Le vedi più tardi, ancora truccate ma senza le pesanti decorazioni tra i capelli, con le scarpe da ginnastica e i calzoncini corti, che dipingono con lunghi pennelli sedute al tavolo da disegno, costruiscono dolci finti con la pasta di sale e giocano a infilare i bastoncini nelle bottiglie vuote.

    Il danzatore è vestito di nero e oro, con stivali rossi decorati e un mantello rosso con un drago dorato al centro. Apre e chiude un ventaglio, rosso, e si muove velocissimo con passi lunghi e piroette al suono di una musica veloce e ritmata, il volto nascosto da una maschera blu e bianca. In testa ha un copricapo nero bordato d'oro che scende dietro fin sulla schiena, mentre la fronte e le orecchie sono coperte da una decorazione azzurra con un enorme diadema al centro e perle intorno. La danza è circolare, ma non sembra seguire una coreografia, e il danzatore coinvolge il pubblico mostrando ogni volta una maschera diversa, che cambia improvvisamente senza nemmeno toccarla.

    Quando si avvicina a me abbasso la macchina fotografica, lui mi prende la mano, mi guarda negli occhi, poi volta la testa di lato e quando torna a guardarmi ha cambiato maschera. Alla fine dello spettacolo, mostra il suo vero volto, ma poi se ne va, e sembra volare via avvolto nel suo mantello rosso.

    Alla sera, i fuochi d'artificio fanno tremare i vetri del ristorante e illuminano i grattacieli, e siamo tutti lì, a guardare rapiti col naso all'insù l'esplosione di colori.
    E io mi perdo il finale perché al Gatto Selvaggio scappa la pipì.

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