lunedì 12 settembre 2011

Festa della Luna con gran finale, secondo tempo

Il pomeriggio trascorre lento nel relax tra letture, cartoni alla tv e partite di princess memory nella giornata che nella mia testa avevo dedicato a una gita turistica, fallita miseramente di fronte a insormontabili difficoltà quali eccessiva stanchezza e scarso interesse della quasi totalità della BighiFamiglia. Dopo aver bevuto il caffè con la FrenchFamily, scartata l'idea di una visita all'acquario, di una merenda al parco Fuxing e di una passeggiata al Bund, tutti luoghi decisamente troppo affollati, decidiamo per un aperitivo seguito da pizza al Grand GateWay, zona centrale dove ci sono alcuni ristoranti occidentali e un paio di buone pizzerie.

    La prima sosta obbligata, tuttavia, è il Cialeful: la Gabbianella non ha più neanche un pannolino.
    Le metto un paio di mutande, e mentre il Bighi e la FrenchFamily chiamano il taxi io mi attardo per controllare se ho preso tutto: ciuccio, c'è; biberon, c'è; crackers, ci sono, bottiglietta d'acqua, c'è, maglioncino un due tre, ci sono; cosa manca cosa manca... pannolino ovvio, salviette, anche quelle. Il taxi è arrivato, prendo le chiavi, ho chiuso tutto? Sì, a posto, arrivo.

    Le bambine sono nel taxi con l'Amica Francese, io ho la borsa, il partafoglio c'è? sì, il sacchetto di sopravvivenza, la Gabbianella in braccio, salgo anch'io. Ci vediamo là eh? La rappresentanza maschile del gruppo prende un altro taxi.

    Minuti contati. Arriviamo al Cialeful, xièxie, pago il taxi, bambine qui attaccate che attraversiamo, carrello, cerca la zona bimbi, l'han spostata accidenti, dove li han messi i pannolini? Eccoli lì, prendo le salviette, anche un litro di latte dato che ci sono che non ne abbiamo più. Bambine ci siete? Statemi dietro per piacere.
    Ossignur ha fatto la pipì, bambine fate finta di niente, girateci intorno, ecco BB non pestarci proprio dentro, essì che la cambio ma prima devo pagare i pannolini. Ok, anche un sacchetto grazie, xièxie, ci siamo? Ecco il Bighi, guardate c'è il papà.

    - Fatto tutto?

    - Sì fatto, andiamo?

    - Andiamo. E il passeggino dov'è?

    - Come dov'è il passeggino? Ce lo devo avere io?

    - Te l'ho messo nel taxi

    - Come, nel mio taxi?

    - Sì, nel baule

    - Ma non me l'hai detto, però

    - Pensavo l'avessi visto

    - Ma come facevo a vederlo se ero dentro casa?

    - Vuoi dire che è rimasto nel taxi?

    - Ma se non mi dici che devo prendere il passeggino nel baule come faccio a sapere che ce l'ho io? E poi mi lasci con tre bambine, un borsa di sopravvivenza e il rischio pipì che poi adesso non è neanche più un rischio e anche il passeggino da prendere nel baule? Ma almeno me l'avessi detto, porco cane.

    M'è salito un nervoso, ma un nervoso di quelli potenti. E dopo che mi è calato il nervoso, mi è venuta tristezza, una tristezza pesante come un macigno sulla schiena. E faccio finta di niente, ma sta sempre lì, appostata, che appena mi volto mi schiaccia un po', in mezzo alle spalle.

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