sabato 3 settembre 2011

HongQiao Flower Market

Insospettabile Cina. C'è sempre qualcosa dietro, che non vedi e non senti, mentre davanti è tutto tranquillo.

    Così, al n. 718 della HongJing Lu, passando oltre due grandi colonne ioniche (o doriche, non ricordo mai la differenza, sicuramente non corinzie, più probabilmente composite, o in altri termini assemblate a caso, il che significa copiate un po' come viene) e superando quello che sembra uno spoglio ingresso verso il niente, arrivi a un capannone basso nel cui interno sono ammassati innumerevoli negozi di fiori e piante, oltre che di vasellame, articoli da giardinaggio, arredamento per esterni e anche per interni, decorazioni, statue (da quella di Mao a quella di Mozart, passando per budda, elefanti, cammelli e guerrieri di terracotta, fatti di pietra però).

    Alcuni negozi sono decisamente di gusto occidentale, e i prezzi sono adeguati, ovviamente, essendo un mercato molto frequentato dai turisti. Però dentro alcuni, anche se non rischi certo di perderti data la grandezza del locale, potresti passare un'ora a guardare tutto, perché gli oggetti sono talmente tanti, uno sopra l'altro, appesi, nascosti, che ogni sguardo è una scoperta.
    Ci sono fontane fatte con le canne di bambù e le ciotole di terracotta, voliere per uccelli e voliere trasformate in lampade, vasi di vetro e servizi di bicchieri, palle di fiori finti su cesti di paglia intrecciata, ventagli fatti con le piume di struzzo, portatovaglioli di smalto e decorazioni con le conchiglie, un budda disteso tutto dorato e una testa di budda dai riccioli d'oro, scatole di legno dipinto, vasi con i pesci rossi e fermalibri di ceramica, un cavallo bianco a grandezza naturale e un cigno con le piume, portafoto da appendere e da appoggiare, paraventi intagliati, vetrinette laccate e lampadari con le gocce di cristallo, panche finto-antiche e vero-nuove, seggioline decorate, candelieri alti un metro e mezzo, cuscini di seta su poltroncine di vimini, composizioni con legno e pendenti di stoffa che qui vanno molto, pannelli di stoffe, treppiedi, sgabelli, e fiori, recisi, in vaso, in mazzi, nelle piantine, in strutture simili alle corone da morto che però qui sono di festa, appesi, appoggiati, immersi nell'acqua dentro ciotole rotonde con e senza pesci rossi, monocolore, variopinti, veri e finti.

    In effetti volevo andare per comprare una pianta, ma visto che mi muovo in bicicletta e ancora non so dire “fate il servizio di consegna a domicilio?”, ho solo guardato, e visto alcune piante bellissime che sono sicura a casa nostra si intonerebbero benissimo e morirebbero nel giro di dieci giorni. Quella che mi piaceva, scelta tra quelle conosciute, e che quindi so già quali cure richiedano (cioè niente, a parte l'innaffiatura settimanale), era dentro un bel vaso nero di settanta centimetri, e a parte il costo sul quale avrei dovuto contrattare mi sarebbe riuscito un po' difficile portamela a casa.

    Ho comprato quattro lanterne, sulla cui utilità immediata mi permetto di sollevare qualche dubbio dal momento che non ho ancora le candele e se anche le avessi probabilmente non arriverebbero intere fino a sera dato il caldo che fa. Ma via, danno un tocco speciale alla terrazza, per la quale ho grandi progetti. Tremate, tremate...

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