mercoledì 7 settembre 2011

I colori del pollice

La casa comincia ad assumere una fisionomia meno impersonale. Dopo aver eliminato alcune orrende cinesate tipo i bouquet di fiori finti con annessi vasetti di paglia su supporto di ferro battuto coi riccioli dall'ingresso, il quadro con l'elefante di pizzo dal muro della sala da pranzo e i cuscini in alcantara dalle sedie della cucina, con l'Amica Francese ho fatto un salto all'ikea, tornando con due tortiere (già inaugurate), tre piantine, due cuscini per il letto, due cuscini per il divano (uno verde e uno rosso), due cuscini da rivestire, un appenditutto per il bagno, dei contenitori di vetro per le spezie, delle ciotole di plastica colorata per le bimbe, una bottiglia di vetro (può sempre servire), un copriletto, un bricchetto di ferro smaltato trovato nel reparto piante ma adattissimo per il latte della colazione, un barattolo per lo zucchero, una pirofila per la pasta al forno, filo per cucire, un metro e venti di stoffa colorata.
    E meno male che ero a corto di liquidi.

    L'Amica Francese mi ha gentilmente regalato ben tre aghi della sua personale riserva, e anche se purtroppo non sono riuscita a trovare un ditale, per cui ci ho rimesso il medio e parte del pollice della mano destra, ho cucito due splendidi copricuscini colorati che ho riempito con i cuscini, che piacerebbero molto alla Zia Checca e che in realtà non sono molto il mio stile, ma devo dire che non stanno niente male sul divano in vera finta pelle color … color ... che colore sarà? Una via di mezzo tra il marroncino e il grigio, una tristezza cosmica insomma.

    Poi ho aggiunto una pianta, che è stato il mio capolavoro di contrattazione.
    È andata così. Ieri sono andata al flower market, pensando di trovare una pianta di quelle facili facili da tenere dato che il mio pollice più che verde ha un colore simile a quello del divano, e solo di recente ha assunto una colorazione rossiccia a causa del sanguinoso lavoro di cucito. Vedo un vaso che mi piace, ma lo voglio di un altro colore, scelgo la pianta, la ragazza mi dice che costa 590, io dico che torno l'indomani perché voglio vedere il vaso prima di comprarlo.
    Vedo anche un oggettino che mi piace, ma il venditore non cala il prezzo e glielo lascio lì.
    Stamattina torno al mercato, vedo la mia pianta pronta nel vaso, dico che va bene e lei fa il prezzo, 590 rmb come ieri, e me la porta a casa gratis. Non posso, dico io, non ho i soldi, e lei cala un po', dice 530. Non ho i soldi, le dico, proprio più di 300 non ci arrivo. Allora rilancia per 490, poi 450, io le faccio vedere il portafoglio dove alloggiano, appositamente decurtati in precedenza, 316 rmb, però, le dico, questi 10 mi servono per una cosa, un regalo (vabbè, un euro è un po' poco per un regalo, ma ci ha creduto), mi avanzano 306, vedi? 300 va bene? Stremata, la ragazza capitola, ma vuole anche i 6 rmb. Ok, sforo un po' il budget, ma è accettabile.
    Per inciso, anche l'oggettino del giorno prima me lo porto a casa a prezzo ribassato.
    Questa volta son proprio soddisfatta. Sto imparando bene.

    Ora, oltre ai nuovi cuscini, in soggiorno ho un vaso di ceramica rosso scuro (cioè bordeaux, va' come imparo in fretta le lingue) di 65 centimetri con dentro una bella zamia grande altrettanto, che, la Zia Sandra lo sa, ha bisogno di così poca acqua che mi dimenticherò di darle anche quella.
    Confido negli spruzzi che le arriveranno ogni volta che la ayi laverà il poggiolo con la pompa senza chiudere la porta-finestra.

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