sabato 17 settembre 2011

Parrucchiere per l'anima

La BB ha il raffreddore. Non è una grande notizia, se non fosse che quando ha il raffreddore le viene l'asma, non respira più, deve fare l'aerosol, e nonostante la prospettiva di non andare a scuola la sua naturale malinconia è particolarmente accentuata.
    Nonostante l'imprevisto, decido di andare lostesso dal parrucchiere, perché è la mia testa che me lo chiede, e dopo tre volte che non rispondo s'incazza. Lascio la BB sul divano insieme alla Gabbianella e alla ayi, deposito il Gatto Selvaggio all'asilo (oggi Mrs Alexis-Gloria ha un vestito nero a palloncino. Qualcuno dovrebbe darle consigli di abbigliamento), lascio la bici fuori dallo zoo e prendo la metropolitana.

    Arrivo alle nove e mezza, scoprendo che i negozi prima delle dieci non se lo sognano di aprire, e spesso le undici è un orario più gradito. Inganno l'attesa gironzolando per Taikang Lu, quartiere di artisti e ristoratori molto caratteristico, con vicoli stretti e negozi e locali carini (e cari), solitamente affollato ma di mattina presto (?) quasi deserto. Entro in un negozio dove una ragazza sistema sugli scaffali scialli, foulard, sciarpe e altro abbigliamento per il collo, e la commessa (che si chiama Amber, abbiamo fatto amicizia), mi mostra mille modi per annodare una stola di cashmere da un milione di dollari, mi regala una bottiglietta d'acqua, mi fa provare mille pashmine, e anche se non ne avevo nessuna intenzione alla fine compro una sciarpa di cotone da regalare e una da tenere in borsa (l'aria condizionata è come l'aids, se la conosci la eviti, ma se non puoi evitarla almeno ti puoi adeguatamente difendere). Sono molto soddisfatta, e anche il pacchetto che mi metto al braccio ha il suo fascino cinese.

    Quando arrivo dal parrucchiere nel salone non ci sono clienti, ma in compenso gli addetti abbondano, e sono tutti (o sembrano) giovanissimi: un ragazzo vestito di nero si asciuga il ciuffo, tre sono seduti su un divanetto, una ragazza dietro il bancone, una mi accoglie all'ingresso. Dopo breve trattativa decidiamo il prezzo e inizia il trattamento, che comprende: colore, shampoo, massaggio, balsamo, pulizia delle orecchie (grazie, ogni tanto le lavo anche da sola ma grazie), e styling. Capisco che non ci sia grande afflusso di clientela, tuttavia mi stupisce che siano in tre attorno alla mia testa, e sono sicura che almeno uno dei ragazzi che si affaccendano sulla mia criniera potrebbe essere egregiamente sostituito da una pinza per capelli. Ma tant'è, avranno lo stesso costo.

    Il colore è molto bello, anche se me l'hanno messo due volte perché la prima hanno sbagliato. Il ragazzo che fa la piega ci mette l'anima, anche se è vestito come Michael Jackson e non ti stupiresti di vederlo al karaoke, il ragazzo-pinza finge interesse, il terzo guarda, il boss controlla da lontano attraverso la grossa montatura senza lenti.

    Quando esco, circa due ore più tardi, il ragazzo vestito di nero continua ad asciugarsi il ciuffo e io ho decisamente un altro aspetto, anche se mi sentirei ancora meglio se al posto delle infradito avessi dei sandali tacco dodici.
    Devo tenere a mente che il parrucchiere a volte può avere le stesse proprietà terapeutiche della Nutella, e in più non ingrassa.

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