martedì 23 agosto 2011

Aggiornamento dallo zoo

Andare allo zoo alla domenica è un'esperienza completamente diversa. Prima di tutto, c'è molta più gente che in un giorno feriale, e non riusciamo neanche a varcare la soglia che siamo assaliti da un gruppo di persone che vogliono fotografare le bambine, e la cosa si ripeterà più volte lungo il percorso mettendo a dura prova la solidità del mio sorriso-paresi, perché dopo un po', diciamocelo, la cosa non è più tanto divertente e rallenta l'andatura.

    E poi l'atmosfera è più frizzante.

    Alla domenica lo zoo è molto vivace, ci sono in funzione delle giostre, un dragone che fa le montagne russe, un trenino (meno gettonato) e una ruota che fa girare le barchette, e se si evita di entrare nelle gabbie degli elefanti proprio lì di fronte, che provocano enorme tristezza, dato che cinque grossi pachidermi sono chiusi in un gigantesco edificio, separati da sbarre e tutti senza zanne (tranne un esemplare con una sì e una no), sporchi e molto annoiati, se non si entra, dico, è tutto molto allegro. Della musica classica viene diffusa da barattoli verdi nascosti nell'erba, i baracchini che vendono gelati offrono anche spiedini di carne e bibite fresche, e anche se l'ippopotamo è ancora in acqua nella stessa posizione dell'altra volta (che sia finto? Cane dei vicini insegna...), stavolta vediamo (tranne Gatto Selvaggio che dorme per tutto il tragitto) anche un rinoceronte, le zebre, varie tipologie di scimmie delle quali alcune che si spulciano, e gente che fa il pic-nic. In un laghetto ci sono delle barchette a pedali colorate a forma di tazza con il tettuccio di stoffa, una bambina se ne sta seduta su un sasso con la sua borsetta di pesciolini sulle ginocchia (ok, ho capito, qui si possono anche comprare, i pesciolini, non li portano solo a spasso). C'è un posto dove fanno fare un giro sul cavallo ai bambini, che in alternativa possono salire sulla tigre (finta però) o sul panda e la zebra che dondolano. Una signora offre pistole che sparano bolle di sapone e c'è anche un banchetto di panda di peluches, oltre agli animali di plastica gonfiabile.

    Secondo me manca un po' di struttura, questo merchandising. Bisognerebbe suggerire un negozio con prodotti promozionali, che so, borse a forma di panda, portamonete a forma di tartaruga, matite a forma di giraffa, blocchi da disegno con le immagini del parco, il dvd della Tigre del Bengala con Il Libro della Giungla incorporato (forse il salgariano Le tigri di Mompracem non avrebbe altrettanto successo, ma si potrebbe provare). In questo modo forse il parco sarebbe promosso con maggiore successo e potrebbe essere visitato anche dagli occidentali, oltre che dai cinesi. Tanto, dato il costo del biglietto d'ingresso (40 reminbi), anche se non guardi gli animali varrebbe la pena andarci per godere di un po' di tranquillità.

    Sempre che non sia domenica e tu non abbia tre pargole al seguito.

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