martedì 23 agosto 2011

Se non lo vedi non ci credi

Lo sapevamo. I cinesi fotografano tutto. Pure stando dentro il pullman, li vedi con la macchinetta al naso che si perdono l'originale pur di riuscire a fotografarlo e guardarselo a casa sul divano.

    Però questa mania di immortalarsi sorridenti con due dita aperte in segno di vittoria a fianco delle mie pargole è piuttosto singolare. Capita generalmente in ogni posto dove ci sia grande afflusso di gente (mica solo allo zoo, e no, in effetti non ho mai pensato che qualcuno credesse che facessero parte delle attrazioni). Però mentre alcuni sono discreti, fanno foto di nascosto che quasi non te ne accorgi, o si mettono lì vicino e poi ringraziano, oppure ti chiedono il permesso prima di fare un servizio completo, altri vorrebbero prelevare direttamente la Gabbianella dal suo passeggino e mettersela in braccio (non esiste proprio), o prenderla per mano (figuriamoci), abbracciarle o tenerle tutte e tre sorridenti ferme davanti all'obiettivo (impossibile). Solo che poi loro sono così felici, così soddisfatti di avere quella foto, così increduli che siano tre, così solleciti nel magnificare la bellezza delle cucciole, che non puoi fare a meno di sorridere, ringraziare e salutare anche tu.

    Per rispondere all'Amica AleSarda, che obietta giustamente che a parte la bellezza delle bambine (grazie, un po' è anche merito mio, diciamocelo) non dovrebbe essere così strana la presenza di occidentali, devo aggiungere che anche io faccio fatica a spiegarmi questa cosa. Certo ci sono famiglie con bambini piccoli (non tantissime comunque, anche se noi siamo qui davvero da troppo poco tempo per saperlo con certezza), ma con tre è piuttosto raro. Le famiglie francesi solitamente sono le più prolifiche, e ho visto all'asilo del Gatto Selvaggio una mamma bionda con tre bambini biondi che aveva tutta l'aria di essere incinta, ma aveva due maschi e una femmina. Tre femmine è un bel botto. Già avere due figli qui è condizione assai privilegiata, e avere un maschio e una femmina costituisce una strana seppur non così rara eccezione, ma per averne tre, tutte femmine, devi essere molto, molto ricco.

    Shanghai è una città cosmopolita, e gli abitanti di Shanghai dovrebbero esserci abituati. Ci sono però veramente tanti turisti da tutta la Cina, o da altri paesi orientali limitrofi, che forse non hanno la stessa confidenza con gli occidentali.

    Comunque questo a mio parere non giustifica il fatto che non possiamo fare un giro a WaiTan (cioè a dire il Bund, la strada pedonale più famosa, da cui si vede il panorama-simbolo di Shanghai sui grattacieli di Pudong, oltre il fiume) senza doverci fermare ogni due passi, ma proprio ogni due, assediati da nugoli di curiosi. Funziona così. Tu sei lì che ti guardi intorno, accarezzato finalmente da una brezza gentile, e affascinato dalle luci, dalla grandiosità degli edifici e dal fatto di essere proprio lì, dove non avresti mai immaginato di essere fino a pochi mesi fa; sei lì che vorresti goderti l'atmosfera, già parzialmente danneggiata dai vani tentativi di tenere sotto controllo la Gabbianella che non vuole stare per mano e le due grandi eccitate e saltellanti, quando due o tre persone ti fermano piazzandosi proprio davanti, cominciando a fare gridolini di stupore e ammirazione. Nell'udire le per noi incomprensibili parole che accompagnano i gesti di sorpresa, si fermano apparentemente incredule altre tre o quattro persone, poi altre cinque finché ti ritrovi attorniato da trenta-cinquanta individui e non riesci più a muoverti.

    Ieri sera, per dire, è arrivata pure la polizia per vedere cosa succedeva, poi ha visto la BighiFamiglia al centro del gruppo, ha sorriso e si è unita al drappello. Adesso ho una vaga idea del perché le star del cinema viaggino in incognito; per quanto, in effetti, l'attenzione sia rivolta esclusivamente alle bambine, mentre io e il Bighi siamo spudoratamente ignorati.

    Magari se riesco a fare amicizia con qualche trimamma europea che vive qui potrei chiedere se succede anche a loro. Di essere ignorate, dico.

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