sabato 20 agosto 2011

Cinesata

La Gabbianella ha imparato a battere le mani. Si applaude da sola quando sistema un piatto di ceramica sul tavolo senza romperlo, schiaccia le zanzare che le svolazzano intorno, applaude di felicità quando vede la pastasciutta. Capita che poi si accorga che la stai guardando, allora sorride mostrando i sette denti davanti, inclina la testa, viene a prendersi una coccola e si prepara a combinare qualche casino, certa che l'indulgenza con cui stai ammirando quella sua aria sorniona la preserverà dalle ingiurie.

    E aveva proprio quell'aria lì stamattina quando, lasciata per un minuto e trentacinque secondi senza pannolino, è venuta da me mentre le sorelle gridavano “mammmaaaaaa! ha fatto la caccaaaa!! ha fatto la cacca sul divaaaanooooo!!”. La giornata comincia bene. Meno male che il succitato divano è in vera finta pelle, perciò lavabile con sapone liquido senza ulteriori conseguenze, a parte il lieve ritardo che l'inconveniente ha fatto maturare sulla tabella di marcia.

    Oggi il sole splende sul cielo di Shanghai, cosa piuttosto anomala dato che solitamente l'aria è talmente umida che si crea una sorta di nebbia perenne, che unita allo smog colora tutto di un grigio uniforme. Gatto Selvaggio si è preparata da sola lo zaino per la scuola, pare tranquilla, cantiamo anche una canzone dello zecchino d'oro mentre andiamo. Quando arriviamo però si avvinghia alla mia coscia e sembra non aver nessuna intenzione di mollarmi. Si lascia convincere da Ms Alexis-Gloria (che oggi veste con una camicetta bianca con le maniche a sbuffo e l'elastico in vita e una gonna a palloncino) grazie alla promessa di uno sticker con le farfalle.

    Lascio il Gatto Malinconico e vado verso casa, ma, sarà la luce, sarà che sto solo sudando senza sciogliermi, sarà che oggi è venerdì e al venerdì le streghe si pettinano per andare a ballare, ma sono inspiegabilmente attratta dal negozio di parrucchiere lungo la strada. Dentro è tutto molto professionale, ci sono pure i prodotti Kerastase (le ragazze lo sanno, si vendono solo dal parrucchiere anche in Italia) in bella mostra sullo scaffale. Delle signore si fanno massaggiare le braccia e il collo, una si fa un impacco in testa con una schiuma rosa e poi sparisce sul retro, un'altra con in testa l'asciugamano si fa fare la manicure.

    Ok, dico, mi serve solo il colore, si può fare? Quello che sembra il capo si avvicina, guarda bene, mi mostra un catalogo con i ciuffetti colorati e me ne suggerisce uno. Mentre aspetto che il colore faccia effetto, guarda schifato i capelli, li tocca con una faccia che sembra la mia quando guardo i pescetti secchi del Ciarefur e mi suggerisce un impacco (sembra lo schifidol verde vomito). Ok, vada per l'impacco. Vuole anche la manicure? Vabbe', facciamo la manicure.

    Due ore e trentacinque minuti dopo esco con i capelli colorati dritti come spaghetti, così la ZiaChecca non potrà dire che sembro lei negli anni ottanta, e le unghie smaltate con le punte di brillantini, così la ZiaSandra potrà dire che sembro un'adolescente di Bovolone.

    Ma almeno per una volta lasciatemi fare una cinesata. Però, vi prego, non dite al Bighi quanto mi è costata.

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